Pur vantando quattro titoli mondiali e un europeo nel proprio palmares, la nazionale italiana di calcio sta ancora cercando di ricostruirsi dopo la cocente delusione della mancata qualificazione ai Campionati del Mondo di Russia 2018, maturata a seguito del play-off contro la Svezia (1-0 all’andata, 0-0 al ritorno).
La disastrosa eredità lasciata da Gian Piero Ventura è stata raccolta dal nuovo commissario tecnico Roberto Mancini, nominato dalla federazione lo scorso 14 maggio 2018. Il Mancio – reduce dall’esperienza durata appena una stagione sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo - si è trovato in una situazione tutt’altro che semplice.
Tante gli aspetti tra i quali ha dovuto barcamenarsi il nuovo coach azzurro: dal vuoto lasciato dopo l’addio alla nazionale di senatori del calibro di Gigi Buffon e Andrea Barzagli, allo scarso ricambio generazionale (e in generale all’esiguo impiego di calciatori italiani da parte dei tecnici di Serie A), fino al vuoto di potere in seno ai principali organi di governance del calcio italiano.
Nonostante ciò, l’ex attaccante di Bologna, Samp e Lazio, sta provando a rimettere in piedi quella che una volta era tra le nazionali più temute e rispettate dell’intero panorama mondiale. Inutile dire che il lavoro da fare è tantissimo: per rendersene conto basta guardare i risultati del c.t. jesino dal momento del suo insediamento.
Se si esclude la vittoria 2-1 all’esordio nella gara amichevole contro la modesta Arabia Saudita, nelle successive 6 partite è arrivata soltanto una vittoria (2 le sconfitte, una in amichevole, l’altra in gara ufficiale). Ad ogni modo, nelle recentissime uscite contro Ucraina (amichevole) e Polonia (Nations League), l’Italia ha manifestato segnali di ripresa incoraggianti: a partire dalla gara contro la selezione allenata dall’ex milanista Shevchenko, Mancini ha schierato i suoi senza un vero centravanti, con un modulo molto simile a quello reso celebre dal Napoli di Sarri.
Il tridente offensivo composto da Chiesa, Insigne e Bernardeschi ha dato ottime risposte, mettendosi in mostra come un attacco con meno fisicità ma dotato di grande tecnica. In più si sono visti volti nuovi come quelli di Biraghi e Barella.
Sembra chiaro l’intento del nuovo commissario tecnico di plasmare un’Italia giovane e composta da calciatori di qualità, pur senza rinunciare a elementi di grande esperienza come Bonucci e Chiellini. Ora l’obiettivo della nazionale italiana è far bene in UEFA Nations League, nuova competizione con cadenza biennale destinata alle nazionali affiliate alla UEFA che ha preso il via quest’anno (e che, oltre a un trofeo, mette in palio anche posti per Euro 2020).
Gli azzurri fanno parte del Gruppo 3 della Lega A insieme a Portogallo e Polonia ed occupano attualmente il secondo posto. L’esordio è avvenuto in casa contro la Polonia: al Dall’Ara di Bologna è finita 1-1 con i goal di Zielinski e Jorginho.
Poi c’è stato il passo falso al Da Luz di Lisbona contro il Portogallo che ha vinto 1-0 grazie ad André Silva. Nella gara di ritorno contro i polacchi, giocata a Chorzow l’Italia ha trovato la prima vittoria imponendosi 0-1 grazie alla zampata di Cristiano Biraghi.
Ora agli azzurri resta da giocare una sola partita, contro il Portogallo a San Siro: una vittoria terrebbe ancora in gioco gli italiani per l’accesso alla fase eliminatoria, ma i lusitani hanno ancora a disposizione la gara di ritorno contro la Polonia.
Per la gara di ritorno di UEFA Nations League tra Italia e Portogallo, in calendario il prossimo 17 novembre 2018 a San Siro l’orientamento dei quotisti è – seppur con qualche riserva – a favore degli azzurri: la vittoria della Nazionale allenata da Roberto Mancini è quotata a 2,14 rispetto al 3,50 del Portogallo (e le quote per la nazionale lusitana sono in salita).
Il pareggio, risultato che sarebbe totalmente inutile per gli Azzurri, invece è quotato a 3,20. I bookmakers non si aspettano una gara particolarmente ricca di goal: la quota dell’under 2,5 è molto bassa, addirittura inferiore all’1,60, mentre sono in rialzo le quotazioni dell’over 2,5. La possibilità che entrambe le squadre segnino è bancata a 2,00 contro l’1,70 del no goal.
Allettante la quotazione del parziale finale X-1 che paga 5,50, più bassa l’1-1 a 3,75 mentre per chi crede a un’Italia vittoriosa nel primo tempo ma fermata sul pari al 90’ la quota è addirittura a 16,00. Riguardo ai potenziali marcatori, per l’Italia occhio a Lorenzo Insigne, che prosegue il suo grande momento di forma.
Tra i portoghesi incognita Ronaldo: se verrà convocato sarà certamente lui l’uomo più pericoloso, seguito dal giustiziere degli Azzurri all’andata André Silva (che qualcuno aveva bollato come un brocco al Milan ma che sta facendo faville con la maglia del Siviglia nella Liga spagnola).
Per fare in modo che Italia e Portogallo s’incontrassero in un torneo continentale, c’è voluta l’istituzione di una nuova competizione come la UEFA Nations League: prima della partita giocata al Da Luz lo scorso 10 settembre 2018 (1-0 Per il Portogallo, Italia affondata da André Silva), le due nazionali si erano affrontate perlopiù in amichevole.
I precedenti ufficiali, invece, sono stati nelle qualificazioni per i Mondiali o per gli Europei. L'ultima amichevole risale al giugno 2015, a Ginevra: la nazionale azzurra allenata da Antonio Conte fu sconfitta da un goal di Eder, centravanti che sarebbe stato ugualmente decisivo nella finale di Euro 2016 contro la Francia, diventando un eroe in patria.
Il bilancio complessivo delle sfide tra Italia e Portogallo, tuttavia, è nettamente a favore degli azzurri, vittoriosi 18 volte in 25 incontri, contro 5 successi portoghesi e 2 pareggi. La prima sfida in assoluto è datata 18 giugno 1925 e la vinse il Portogallo 1-0.
L’ultimo precedente ufficiale tra le due squadre risale al 17 novembre del 1993 e fu una gara di fondamentale importanza per l’Italia di Arrigo Sacchi che grazie a una rete messa a segno da di Dino Baggio ottenne il primo posto nel girone di qualificazione per USA '94, eliminando proprio il Portogallo. L’Italia staccò così il pass per il mondiale a stelle strisce dove si sarebbe poi arresa soltanto in finale ai rigori contro il Brasile.
Curiosamente, tra i calciatori scesi in campo quella sera (da subentrante) c’era anche Roberto Mancini: fu proprio lui a dare il là all’azione del goal vittoria all’83’ con un elegante passaggio d'esterno dalla trequarti di campo avversaria.
Se si guarda solo alle sfide ufficiali Italia e Portogallo si sono affrontate 6 volte: 5 le vittorie azzurre, l’unica vittoria portoghese è un 3-0 lusitano che risale al 26 maggio 1957.
La nazionale di calcio del Portogallo, chiamata Seleção Portuguesa de Futebol in lingua originale, è la nazionale di calcio del Portogallo e fa capo alla Federação Portuguesa de Futebol.
Pur avendo avuto una storia piena zeppa di campioni tra i quali possiamo ricordare il leggendario Eusebio, fuoriclasse come Luis Figo e Manuel Rui Costa, e il cinque volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo (giusto per citarne alcuni), il suo unico successo a livello internazionale è il campionato europeo vinto (un po’ a sorpresa, va detto) nel 2016 in Francia.
Nella fase finale dei campionati del mondo, in cui il Portogallo esordì in occasione dell’edizione tenutasi nel 1966, il miglior piazzamento è il terzo posto ottenuto proprio in quel torneo poi vinto dall’Inghilterra. Il Portogallo tornò a disputare una semifinale mondiale 40 anni più tardi a Germania 2006 ma fu sconfitto di misura dalla Francia e poi arrivò quarto perdendo la finalina contro la Germania.
Agli ultimi mondiali in Russia al Portogallo non sono bastate le prodezze di CR7: dopo aver strappato la qualificazione in un girone molto combattuto con Spagna e Marocco e Iran, la Seleçao è uscita agli ottavi di finale, eliminata dall’Uruguay (2-1). In totale la nazionale portoghese ha partecipato a 7 mondiali classificandosi 2 volte tra le prime 4.
Agli europei, invece, su 7 partecipazioni, la formazione lusitana è sempre arrivata almeno ai quarti di finale, e per 5 volte è arrivata nei primi 4 posti (una volta seconda, contro la Grecia nel 2004, e nel 2016 ha trionfato grazie al goal di Eder contro la Francia). Il Portogallo conta inoltre una partecipazione alla Confederations Cup tenutasi in Russia nel 2017: in quell’occasione i portoghesi si piazzarono al terzo posto.
Nel ranking FIFA, in vigore da agosto 1993, la migliore posizione occupata dal Portogallo è il terzo posto, raggiunto per la prima volta a maggio del 2010, il peggior posizionamento è il quarantatreesimo posto raggiunto nell'agosto del 1998, attualmente, invece, la nazionale occupa il settimo posto.
Per l’edizione 2018-2019 della UEFA Nations League, il Portogallo è stato inserito nel gruppo 3 della Lega A insieme a Italia e Polonia. Nel girone con azzurri e polacchi, i lusitani sono in testa con 6 punti grazie alle vittorie ottenute contro Italia (1-0) e 2-3 contro la Polonia.
La nazionale allenata da Fernando Santos ha ora a disposizione due partite (il ritorno contro l’Italia a San Siro e contro la Polonia in casa) per blindare il primato nel Gruppo 3 e accedere alla fase a eliminazione della prima edizione dell’UEFA Nations League.