Scommesse NBA | Quote vincente, playoff e finals NBA

Scommesse NBA

Quote NBA

Un’altra entusiasmante stagione di NBA è ai nastri di partenza. Lo scorso anno a vincere il torneo di basket più seguito al mondo sono tornati i Denver Nuggets, provenienti dalla Western Conference, peraltro per la prima volta nella loro storia. Decisivo il successo in finale sui Miami Heats della Eastern Conference per 4-1. Come di consueto, anche quest’anno su Eurobet sono disponibili le quote aggiornate alla nuova stagione per piazzare scommesse sull’NBA in ogni fase del torneo, che si articola in stagione regolare, playoff e finali.

Gli appassionati che lo vorranno, avranno la possibilità di pronosticare l’esito delle gare e giocare la loro schedina NBA potendo scegliere tra le molteplici di opzioni di giocata che svariano da quelle sui singoli match alle quote NBA antepost sui vincitori di Division, di Conference e dell’intera manifestazione. A seconda dei momenti della stagione sono disponibili anche giocate sui singoli come ad esempio il vincitore del titolo di MVP, il Rookie dell’anno, il miglior coach della stagione e tanto altro ancora. Ovviamente su Eurobet è presente un palinsesto di quote particolarmente ampio dedicato agli eventi della pallacanestro nazionale e internazionale: nella sezione delle quote sul basket e in quella dei pronostici sul basket è possibile reperire tutti gli strumenti per farsi un’idea delle previsioni e delle giocate da effettuare.

Scommesse NBA: le quote vincente 2023-2024

Dalle quote antepost sulla vincente dell’NBA 2023-2024 emerge che per gli addetti ai lavori sono i Milwaukee Bucks a godere del favore dei pronostici per la vittoria dell’anello, con una quota di 4,50. Subito dopo nella lista dei potenziali vincitori dell’NBA spuntano i Denver Nuggets, attuali campioni in carica offerti a 5,50. Seguono i Boston Celtics a 6,00 e i Phoenix Suns a 7,00. I Golden State Warriors e i Los Angeles Lakers sono bancati a 13,00, mentre i Los Angeles Clippers a 17,00.

La griglia delle quote NBA prosegue con Dallas Mavericks a 19,00 e Miami Heats a 21,00. I Philadelphia 76ers sono offerti a 23,00 e i Memphis Grizzlies a 26,00, mentre per i Cleveland Cavaliers la quota sale a 28,00. I New Orleans Pelicans e i Sacramento Kings vengono proposti a 41,00, i Toronto Raptors a 51,00. Atlanta Hawks e Minnesota Timberwolves sono quotati a 71,00, mentre Brooklyn Nets e Oklahoma Thunder a 101,00. A 126,00 troviamo i Chicago Bulls, a 151,00 i San Antonio Spurs. Houston Rockets e Indiana Pacers presentano una quota pari a 201,00, Portland Trail Blazers e Utah Jazz a 251,00. Le quote più alte nelle scommesse NBA appartengono a Charlotte Hornets, Detroit Pistons, Orlando Magic e Washington Wizards, tutti offerti a 301,00.

Scommesse NBA: i Playoff

Bisognerà attendere aprile 2024 per assistere allo spettacolo dei Playoff NBA, uno dei momenti più esaltanti della stagione: si tratta della fase che conduce verso le NBA Finals, dalle quali verrà poi fuori la franchigia vincitrice dell'Anello. Ai playoff accedono le 16 squadre che riescono a staccare il pass per la post-season, grazie ai risultati ottenuti nel corso della stagione regolare e dei play-in. Naturalmente su Eurobet, al momento opportuno, saranno disponibili un'infinità di scommesse sui Playoff NBA e alla loro conclusione, verrà il momento delle scommesse sulle NBA Finals.

NBA 2023-2024: la stagione e le date

La 78ª stagione di NBA avrà inizio il 24 ottobre 2023. La stagione regolare verrà disputata con il classico format da 82 partite e si svolgerà fino alla primavera inoltrata, precisamente al 14 aprile 2024. Il torneo di play-in avrà luogo tra il 16 e il 19 aprile, mentre i playoff avranno inizio il 20 aprile 2024. Le NBA Finals inizieranno a giugno 2024. La NBA prevede gare internazionali sia durante la preseason (tra il 5 e il 12 ottobre ad Abu Dhabi, Vancouver, Madrid e Montréal), sia durante la stagione regolare (il 9 novembre 2023 a Città del Messico e l’11 gennaio 2024 a Parigi).

NBA: storia e format della principale lega di pallacanestro USA

Tra i campionati sportivi più seguiti al mondo, l’NBA occupa un posto speciale. È davvero raro, infatti, che qualcuno non abbia mai sentito nominare la lega di pallacanestro più celebre in assoluto che può fregiarsi di un seguito divenuto planetario nel corso degli anni. Le tre lettere che compongono l’acronimo NBA stanno a significare “National Basketball Association”, ossia il nome che identifica la principale lega professionistica di pallacanestro degli Stati Uniti d'America e del Canada. La sua fondazione avvenne a New York, il 6 giugno 1946, inizialmente però la denominazione era Basketball Association of America (BAA). La denominazione NBA fu adottata dall'autunno ’49, dopo l’avvenuta fusione con la lega rivale National Basketball League. Al momento della sua fondazione, la National Basketball Association contava 11 squadre. Successivamente il numero di squadre subì espansioni, riduzioni, e cambi di sede, fino a raggiungere le 30 squadre attuali (29 degli USA e una canadese). La lega divide le squadre in due Conference, la Western (Occidentale) e la Eastern (Orientale), ognuna delle quali è a sua volta divisa in tre Division, composte da cinque squadre. Questo tipo di suddivisione è stato adottato partire dalla stagione 2004-2005.

La struttura del torneo si articola su tre fasi, regular season, playoff e Finals, dopo cui avviene l'assegnazione del titolo di campioni NBA. Di solito la stagione regolare dell’NBA ha inizio l'ultima settimana di ottobre, dopo che le squadre hanno affrontato tra metà settembre e metà ottobre il training camp e la preseason. Nel corso del training camp, i coach delle squadre hanno modo di valutare i rookie (come vengono chiamati gli esordienti), preparare i giocatori per la regular season, e definire il roster dei 12 giocatori con affronteranno la stagione (a cui vanno aggiunti 3 giocatori nella lista degli “inattivi”). Per ogni franchigia, inoltre, esiste la possibilità di mandare giocatori con meno di due anni di esperienza in NBA a giocare nella propria squadra affiliata di NBA D-League, la lega professionistica di sviluppo della NBA (la D, infatti, sta per development).

Terminato il training camp, le franchigie giocano 7 gare di esibizione contro altre squadre della lega nella cosiddetta preseason, dopo la cui conclusione ha inizio il campionato vero e proprio. Nella stagione regolare, in cui tra casa e trasferta ogni squadra gioca 82 partite, ognuna delle 30 squadre NBA affronta:

●      4 volte le 4 squadre della propria Division (16 partite);

●      4 volte 6 squadre delle altre due Division della propria Conference (24 partite);

●      3 volte le altre 4 squadre delle due Division della propria Conference (12 partite);

●      2 volte le squadre dell'altra Conference (30 partite).

Ogni anno a febbraio l'NBA organizza l'NBA All-Star Game, un evento che dura tutto il weekend (detto NBA All-Star Weekend) e che vanta un seguito planetario. Questo momento della stagione è utile per concedere una pausa ai giocatori non coinvolti nell'evento e al tempo stesso è l’ultima occasione per le dirigenze delle squadre di scambiare giocatori sul mercato, poiché la scadenza per le contrattazioni è generalmente stabilita subito dopo la fine dell'All-Star Weekend.

La stagione regolare termina a metà aprile. In questo periodo si vota per decretare i riconoscimenti annuali di cui vengono insigniti giocatori, allenatori e general manager. Dopo una settimana di riposo ha inizio lo spettacolo dei playoff NBA, fase della stagione che serve per decretare quali saranno le due franchigie che si contenderanno l’anello NBA. I playoff della NBA hanno inizio tra i mesi di aprile e maggio: si scontrano le prime 8 squadre di ognuna delle due Conference. In base alla posizione in classifica e ai risultati ottenuti nella stagione regolare, le squadre con il miglior record rispetto alle avversarie hanno il vantaggio di disputare le prime due sfide della serie in casa, come anche le eventuali “gara 5” e “gara 7”. Dalla stagione 2006-2007, i campioni di Division e la miglior seconda delle Division, si aggiudicano i primi 4 posti in classifica nella Conference, mentre i restanti 4 vengono definiti in base al numero di vittorie e di sconfitte, a prescindendo dal posizionamento in classifica nelle Division. Nel primo turno, la prima classificata di ogni Conference affronta l'ottava, la seconda si scontra con la settima, la terza con la sesta e la quarta con la quinta. Le vincenti delle serie accedono al secondo round, e così via, fino alle finali di Conference, che decretano i campioni delle rispettive Conference, e le due franchigie che si sfideranno nelle Finals per il titolo.

Le NBA Finals sono l'evento che conclude la stagione. I campioni della Eastern Conference e della Western Conference si sfidano in una serie finale al meglio dei 7 incontri. Nelle finali NBA la squadra col miglior record disputerà in casa le prime due partite, come anche le eventuali “gara 5” e “gara 7”, decisive per conquistare il titolo. La squadra che vince le Finals si laurea campione NBA, e ottiene il Larry O'Brien Championship Trophy, il trofeo NBA, mentre il miglior giocatore della serie finale si aggiudica il premio di MVP (Most Valuable Player) delle Finals, il Bill Russell Trophy.

Diversi aspetti differenziano radicalmente il sistema sportivo professionistico del Nord America da quello europeo e del resto del mondo. Le leghe professionistiche statunitensi (tra cui anche NFL, MLB e MLS) non fanno capo ad alcuna federazione sportiva nazionale e non contemplano il sistema promozioni e retrocessioni. Le squadre della NBA, dette franchigie, sono molto flessibili in termini di simbologia, colori e identità territoriale. Non è raro, infatti, che esse possano essere spostate in altre città, a discrezione della lega e degli investitori, fatto che si verifica quasi sempre per ragioni puramente commerciali. Se una franchigia cambia città, porta con sé tutta la sua tradizione sportiva conservando i titoli vinti, i numeri di maglia ritirati, il nome della franchigia e quant'altro.

Le squadre che disputano l’NBA, dunque, sono sempre le stesse ogni stagione, a meno che non vengano aggiunte nuove franchigie o qualcuna di esse cessi l'attività. L'Assemblea che gestisce la lega (anche per ciò che concerne eventuali espansioni) è l’NBA Board of Governors. Decisioni come il trasferimento di una franchigia già esistente da una città all’altra, o l'istituzione di un expansion team (ossia una nuova franchigia) viene studiato a tavolino, prendendo in considerazione diversi parametri (ad esempio posizione e numero di abitanti della città, dimensioni dell'impianto sportivo destinato a ospitare le gare). In buona sostanza, si fa una stima del valore del mercato di quella città e dei benefici che una squadra potrebbe portare alla lega. Tra le altre curiosità, tipiche delle leghe americane, ce n’è anche una relativa al fattore campo: in NBA esso è infatti invertito rispetto agli standard europei, il primo nome indica la squadra in trasferta, mentre il secondo la squadra in casa.