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Quote Napoli-Genk: le migliori scommesse

Napoli e Genk si affronteranno martedì 10 dicembre alle 18:55 nel match valevole per la sesta giornata della fase a gironi di Champions League. Mentre per le scommesse Napoli-Genk, i belgi ogni risultato è ininfluente vista l'ultima posizione nel girone, per il Napoli si tratta di una partita molto importante per la qualificazione agli ottavi di finale. I partenopei hanno a disposizione due risultati su tre per passare, essendo in vantaggio negli scontri diretti con il Salisburgo. Consultando le quote Napoli-Genk per la sfida del San Paolo, inoltre, ci si rende immediatamente conto di come i bookmakers diano praticamente per scontata la vittoria della squadra di Ancellotti: l'1 del Napoli paga 1,14 mentre il 2 del Genk è offerto addirittura a 21,00 volte la posta iniziale. L'eventuale pareggio è quotato a 8,00. Appare probabilissimo, per le scommesse Napoli-Genk, anche l'over 2,5, offerto a 1,27. Buone chance anche per l'esito no-goal, quotato a 1,70.

Precedenti Napoli-Genk

L’unico precedente esistente tra Napoli e Genk risale alla sfida d’andata nella fase a gironi di Champions League di quest’anno. Nell'incontro giocato lo scorso 2 ottobre 2019 alla Luminus Arena di Genk il Napoli non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 ottenendo un pari che ha destato non pochi mugugni.

I precedenti complessivi dei partenopei contro squadre belghe sono 8 (contando anche la gara col Genk). il Napoli ha giocato 2 volte con l'Anderlecht ottendo una vittoria e una sconfitta. È andata meglio con il Club Bruges, affrontato e battuto per due volte. Risultati meno confortanti quelli ottenuti con lo Standard Liegi: una sconfitta e un pareggio. Infine va segnalata una vittoria contro lo Zulte Waregem. Complessivamente il bilancio fotografa uno score di 3 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte.

 

Napoli

Il Napoli ha concluso lo scorso campionato di Serie A al secondo posto, finendo dietro la Juventus per il secondo anno di fila. A differenza del precedente torneo, in cui per aspettare il verdetto Scudetto si era dovuto attendere fino alle ultime giornate, la scorsa stagione, il club guidato da Carlo Ancelotti ha rimediato un distacco ben più ampio senza mai mettere in discussione la leadership dei piemontesi. Dovendosi accontentare della seconda piazza, il Napoli si è consolato centrando l’obiettivo dell’ottava partecipazione alla Champions League.

La stagione dei partenopei, tuttavia, non si può considerare totalmente soddisfacente: in Champions non sono riusciti a superare la fase a gironi (ancora una volta in maniera beffarda come era accaduto già nelle scorse edizioni e una volta retrocessi in Europa League sono usciti ai quarti di finale, sconfitti nel doppio confronto con l’Arsenal.

Sebbene la scorsa annata abbia un po’ deluso le aspettative, Aurelio De Laurentiis ha rinnovato la fiducia a Carlo Ancelotti al quale ha cercato di regalare una rosa ancora più competitiva rispetto a quella che aveva a disposizione nello scorso campionato. La difesa, ad esempio, è stata irrobustita con l’acquisto di Kostas Manolas. Il roccioso centrale greco è stato prelevato per 36 milioni dalla Roma: nella stessa operazione ai giallorossi è finito come contropartita tecnica Amadou Diawara, con una valutazione di 21 milioni di euro. Con l’ex romanista, il Napoli colma il vuoto lasciato da Raul Albiol e affianca un centrale di grande forza ed esperienza al gigante Koulibaly, blindato nonostante le attenzioni di tante big europee. La fascia destra, invece può contare su un nuovo interprete come Giovanni Di Lorenzo, reduce da un ottimo campionato con la maglia dell’Empoli. A centrocampo è arrivato un acquisto di prospettiva come il macedone Elif Elmas, prelevato dai turchi del Fenerbahce, che ha già mostrato di possedere caratteristiche interessanti.

I due colpi che hanno esaltato moltissimo i tifosi del Napoli, tuttavia, riguardano l’attacco: sfumata la possibilità di acquistare Nicolas Pépé finito in Premier League a vestire la maglia dell’Arsenal e di James Rodriguez rimasto al Real Madrid, il club di Aurelio De Laurentiis ha virato con decisione sul messicano del PSV Hirving Lozano, tutt’altro che un ripiego come ha dimostrato andando in goal alla prima apparizione contro la Juventus. A mercato concluso in maglia azzurra è arrivato anche un altro elemento di grande valore ed esperienza: si tratta di Fernando Llorente, ex attaccante della Juve, svincolato dopo il termine del suo contratto con il Tottenham. Arrivato a campionato in corso, il Re Leone ha già lasciato il segno firmando la rete del 2-0 nello splendido successo del Napoli contro il Liverpool in Champions League (lo stesso Liverpool che gli aveva dato una cocente delusione nella finale di Madrid).

I risultati sportivi del Napoli in questa stagione non sono in linea con il recente passato del club partenopeo, almeno per quanto riguarda il campionato di serie A dove la squadra - partita con l'ambizione di insidiare Inter e Juventus nella lotta per il titolo - sta facendo una fatica immane ed è lontana addirittura 8 punti dal quarto posto, ultimo piazzamento valevole per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Da quanto è emerso finora le difficoltà della squadra di Ancelotti non sono principalmente di stampo tecnico-tattico, anche perché la squadra non è cambiata moltissimo rispetto al passato, tuttavia pare esserci stata un'escalation negativa nei rapporti tra i giocatori e la proprietà che sta portando a cattivi risultati. Fortunatamente, almeno in Champions League, il Napoli è ancora in piena corsa per il passaggio della fase a gironi e per la qualificazione agli ottavi di finale.

Genk

Il Koninklijke Racing Club Genk, conosciuto più semplicemente come Racing Genk o Genk, è una società calcistica belga con sede nella città di Genk che milita nella Pro League, la massima serie del campionato belga, dalla stagione 1996-1997. Il Genk è nato dalla fusione tra due club il Waterschei Thor e il K.F.C. Winterslag, avvenuta nel 1988 per ovviare alle sempre maggiori difficoltà a sostenere le spese necessarie per portare avanti una società sportiva professionistica. È nato così il KRC Genk che oggi vanta una delle tifoserie più appassionate del Belgio, con circa 17 500 abbonati ogni anno e uno stadio, la Luminus Arena, quasi sempre tutto esaurito. Dagli anni '90 il Genk si è affermato come una delle squadre belghe di maggiore successo, aggiudicandosi 4 campionati belgi, l’ultimo dei quali nella stagione 2018-2019, 4 Coppe del Belgio e 2 Supercoppe del Belgio. A livello internazionale ha partecipato per tre volte alla fase a gruppi della Champions League, nel 2002-2003, nel 2011-2012 e nel 2019-2020.

Davvero niente male per una società che è nel panorama del calcio professionistico da poco più di 30 anni.  Fuori dai confini del Belgio, inoltre, il Genk è universalmente riconosciuto e apprezzato per il suo incredibile lavoro con i ragazzi del settore giovanile. Nel 2003 il club ha costruito il suo centro sportivo per i giovani denominato “Jos Vaessen Talent Academy”, una struttura all’avanguardia che sorge accanto alla Luminus Arena dove i calciatori delle giovanili del Genk hanno a disposizione sale studio, una sala per l’analisi video, sale di consultazione per medici e fisioterapisti e una piscina per la riabilitazione. Il modello Genk si può definire all’insegna dell’auto-sostenibilità, e che sposa in pieno la linea verde dettata a partire dal 2000 dalla Federcalcio belga, fortemente voluta dall’allora numero uno Michel Sablon a seguito del fallimentare Europeo del 2000.

"Non vogliamo essere considerati come una squadra costretta a vendere i propri giocatori, ma come un’eccellenza nel panorama europeo nello sviluppo di calciatori di qualità" ha dichiarato Patrick Janssens, CEO del club belga che nel corso degli anni ha prodotto in casa calciatori poi finiti nei principali club europei. Basti pensare a  Yannick Ferreira Carrasco (con un passato all'Atletico Madrid, oggi in Cina), Dennis Praet (nazionale belga, ex Anderlecht e Samp, oggi al Leicester), Steven Defour, Christian Benteke (passato dal Liverpool, oggi al Crystal Palace), Thibaut Courtois (portiere titolare del Belgio, ex Chelsea, oggi al Real Madrid, Divock Origi (decisivo in semifinale e in finale della Champions League vinta dal Liverpool col Tottenham nella scorsa stagione), per finire con Timothy Castagne (freccia dell'Atalanta, e Kevin De Bruyne (asso del Manchester City di Pep Guardiola).

Il Genk, tuttavia, non è famoso soltanto per i giocatori svezzati in casa ma anche per il suo team di scout che è nel corso degli anni è stato in grado di scovare talenti incredibili in giro per il mondo. Tanto per citarne alcuni, è stato il Genk a lanciare due protagonisti assoluti della nostra Serie A come il difensore senegalese Kalidou Koulibaly, acquistato dal Metz, e Sergej Milinkovic-Savic, prelevato dal Vojvodina. Entrambi sono stati pagati cifre vicine al milione di euro e rivenduti realizzando enormi plusvalenze. Nel 2017 è toccato all'astro nascente del calcio giamaicano Leon Bailey e a Wilfred Ndidi, venduti a peso d'oro rispettivamente a Bayer Leverkusen e Leicester. Gli ultimi pezzi pregiati a essere venduti a caro prezzo sono stati Ruslan Malinkovskyi venduto all'Atalanta per 14 milioni e Leandro Trossard ceduto per 20 milioni al Brighton.