A circa una settimana dall'inizio del Tour de France 2024, l'attenzione degli appassionati è già alta nei confronti di quello che è l'appuntamento ciclistico più atteso dell'anno. La Grand Boucle, com'è soprannominata la corsa (la traduzione letterale sarebbe il Grande Ricciolo, con cui s’intende la forma del percorso che gira attorno al Paese fino a giungere a Parigi) ha ovviamente già una lista di favoriti per la vittoria. I principali indiziati per trionfare quest'anno nei pronostici sul Tour de France basati sulle quote scommesse della corsa francese si possono restringere a una rosa di tre nomi: Tadej Pogačar (la cui vittoria viene quotata a 1.35) due volte vincitore nel 2020 e nel 2021, Jonas Vingegaard (il cui successo viene dato a 3.00), e vincitore delle edizioni 2022 e 2023, e Primož Roglič (dato a 9.00), il cui miglior risultato è stato il secondo posto del 2020. Alle spalle del terzetto di favoriti principali, gli outsider possibili sono Remco Evenepoel (16.00), Adam Yates (31.00), Juan Ayuso (33.00), Matteo Jorgenson (33.00), Carlos Rodriguez Cano (33.00) o João Almeida (41.00).
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Conosciamo meglio quali sono i profili dei favoriti nei pronostici sul Tour de France 2024, passando in rassegna le principali informazioni (età, nazionalità, squadra di appartenenza e palmares).
Nato nel 1998 a Komenda, a 25 km di distanza dalla capitale slovena di Lubiana, Tadej Pogačar è attualmente sotto contratto con l'UAE Team Emirates. Pogi, com'è soprannominato affettuosamente, è diventato professionista dal 2019 e da allora si è imposto all'attenzione della scena mondiale come uno tra i ciclisti più completi nella storia di questo sport (in molti lo paragonano addirittura al leggendario Eddy Merckx). Fortissimo in salita e sul passo, ha spunto e velocità su arrivi ristretti ed è anche un ottimo cronoman. Grazie alle sue caratteristiche Pogačar è validissimo sia nelle corse a tappe come i Grandi Giri sia nelle corse di un giorno come ad esempio le Classiche monumento. Nel 2021 e nel 2022 ha chiuso al primo posto dell’UCI World Ranking, la classifica generale dei ciclisti professionisti. In carriera ha vinto due volte il Tour de France (2020 e 2021) dove ha ottenuto anche un secondo posto nel 2022, un Giro d’Italia (2024), due Liegi-Bastogne-Liegi (2021 e 2024), due edizioni del Giro di Lombardia (2021 e 2022), un Giro delle Fiandre (2023), due edizioni della Tirreno-Adriatico (2021 e 2022), due volte la Strade Bianche (2022 e 2024), due UAE Tour (2021 e 2022), una Parigi-Nizza (nel 2023), l'Amstel Gold Race (nel 2023) e la Freccia Vallone (nel 2023). In carriera ha vinto anche un bronzo nella corsa in linea ai Giochi olimpici di Tokyo del 2020.
Jonas Vingegaard Rasmussen, corridore del team Visma-Lease a bike, è nato il 10 dicembre 1996 a Hillerslev, in Danimarca ed è diventato professionista nel 2019. A livello tecnico possiede caratteristiche di passista-scalatore, il che vuol dire che è molto forte sia nei tratti pianeggianti, dov’è capace di mantenere un'andatura sostenuta e regolare mediante una pedalata ritmica e veloce, sia nelle tappe in salita. Le sue abilità si sono viste soprattutto al Tour de France: dopo il secondo posto del 2021, sono arrivate le due vittorie consecutive nel 2022 e nel 2023. Nella stagione 2024 ha già vinto la Tirreno Adriatico (dov’è arrivato primo anche nella classifica scalatori) e O Gran Camiño, risultando primo nella classifica a punti e nella classifica scalatori.
Nato a Trbovlje, in Slovenia il 29 ottobre 1989, Primož Roglič corre per il team Bora-Hansgrohe. Oltre ad essere un ciclista molto quotato, questo corridore in passato è stato un saltatore con gli sci. Diventato professionista nel 2013, è uno scalatore-cronoman ed è veloce allo sprint. Tra i principali risultati conseguiti nella sua carriera spiccano una vittoria del Giro d'Italia (2023), tre edizioni consecutive della Vuelta a España (2019, 2020 e 2021), una Liegi-Bastogne-Liegi (2020), una medaglia d'oro a cronometro ai Giochi olimpici 2020 di Tokyo, oltre a un argento a cronometro ai campionati del mondo 2017 di Bergen.
Quest'anno il Tour de France partirà dall’Italia per la prima volta nella sua storia ultracentenaria, prendendo il via da Firenze. Le prime quattro tappe di questa 111ª edizione della Grande Boucle si svolgeranno nel Belpaese, passando per Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte, ma non è la sola novità: per la prima volta nella sua storia, la corsa non si concluderà a Parigi, poiché nella capitale francese fervono i preparativi per le Olimpiadi estive che inizieranno pochi giorni dopo la conclusione del Tour. Dopo le tappe italiane, sin dal rientro in Francia nella quarta tappa, i partecipanti al Tour de France 2024 dovranno vedersela con le grandi montagne, affrontando un gran numero di tappe ricche di insidie, con poca pianura e alcune strade bianche, per poi tornare sulle Alpi, con più passaggi a quote che superano i 2000 metri, e il finale a crono da Monte Carlo a Nizza.
Chi segue il Tour da anni, difficilmente ricorda una prima tappa così dura, contraddistinta da un dislivello di oltre 3000 metri da Firenze a Rimini, passando per l’Appennino e San Marino. Il giorno seguente, nel percorso da Cesenatico a Bologna, si arriverà sul suggestivo San Luca, attraverso un circuito da affrontare due volte. La terza tappa, da Piacenza a Torino, sarà la più lunga di questa edizione (previsto passaggio a Tortona per omaggiare Fausto Coppi, dopo gli omaggi a Bartali e Pantani) e sarà una tappa più semplice rispetto alle prime due, dedicata ai velocisti. La partenza da Pinerolo, altro omaggio a Coppi, porterà il Tour in Francia dopo aver scalato Sestriere, Monginevro e Galibier prima di giungere a Valloire.
Le successive due tappe, in cui dovrebbero esserci almeno altre due occasioni per sprintare, possono definirsi meno impegnative rispetto alle tre che seguono, tra queste la crono di Nuits-Saint-Georges – Gevrey-Chambertin, e il circuito da e verso Troyes, su strade bianche per un totale di 32,2 km di sterrato, della nona tappa. Come di consueto, il decimo giorno sarà dedicato al riposo, dopodiché si ripartirà tranquillamente da Orléans, ma si tornerà presto a salire con la tappa verso Le Lioran, seguita da altre due tappe di pianura, prima dell’impegnativo arrivo sui Pirenei a Saint-Lary-Soulan (Pla d’Adet). Il giorno successivo è prevista un’altra tappa dura, lunga 198 km con 4.850 m di dislivello, con partenza da Loudenvielle e arrivo al Plateau de Beille.
Il 15 luglio è previsto un altro giorno di riposo, a cui farà seguito un’altra giornata relativamente tranquilla, tuttavia, nel percorso da Gruissan a Nîmes, non andrà sottovalutato il Mistral. Nelle tappe successive il percorso sarà quasi tutto in salita, a partire dall’arrivo presso la stazione sciistica di SuperDévoluy, includendo la tappa da Gap a Barcelonette. Le ultime tre tappe si preannunciano assai combattute: qui i ciclisti affronteranno una tappa con tre massicci oltre i 2000 metri, passando sul Col de la Bonnette (2802 metri, la strada francese asfaltata più in alto in assoluto), concludendo la tappa a Isola 2000. In seguito ci sarà una tappa breve, di 133 km da Nizza al Col de la Couillole. La tappa conclusiva, una crono individuale che non si può certo definire pianeggiante, perlomeno nelle sue fasi iniziali, che da Monte Carlo, nel Principato di Monaco, terminerà a Nizza, segnando il primo storico arrivo della Grande Boucle lontano dalla Ville Lumière.