La 14ª giornata di serie A 2019-2020 metterà di fronte Inter e Spal. Le due squadre si sfideranno a San Siro in un match il cui calcio d'inizio è fissato per le 15:00 del 1° dicembre 2019. Guardando al confronto tra nerazzurri ed estensi dal punto di vista del betting, si può immediatamente notare come le quote Inter-Spal stilate dai bookmakers fotografino in maniera impietosa il favore dei pronostici per la squadra allenata da Antonio Conte. Il segno 1, infatti, è caratterizzato da una proposta che dà praticamente per scontata la vittoria dell'Inter. Al contrario, il 2 della Spal, che attualmente naviga nelle zone più pericolose della classifica, viene offerto con una quota molto elevata, a testimonianza di quanto sia un esito difficile. Quote Inter-Spal molto alte anche per l'eventuale pareggio. Fidandosi del parere dei quotisti si può ipotizzare che Inter-Spal riservi diversi goal: l'over 2,5 è contraddistinto da una proposta ben più bassa rispetto all'under 2,5. Decisamente minori, infine, le possibilità che, secondo le scommesse Inter-Spal, entrambe le squadre riescano a segnare: il goal-goal è contrassegnato da una quota molto più elevata rispetto al segno no-goal.
Inter e Spal contano 36 precedenti complessivi nella storia del campionato di Serie A. Nel testa a testa è ampiamente in vantaggio la formazione nerazzurra che ha vinto 25 volte contro le sole 4 affermazioni della Spal, mentre in 7 occasioni il match è finito in parità. Se si guarda esclusivamente ai precedenti disputati in casa dell'Inter il bilancio a favore dei nerazzurri è ancor più impietoso, poiché su 18 incontri giocati a San Siro, la Beneamata ne ha vinti 16, pareggiando gli altri 2. I milanesi sono avanti anche nel computo dei goal segnati, 64 contro i 25 degli estensi.
L'ultimo confronto tra le due squadre risale al 10 marzo 2019: in quell'occasione si giocava a San Siro e l'Inter allenata da Luciano Spalletti ebbe la meglio grazie alle reti realizzate da Politano e Gagliardini nella ripresa. Seppur con più fatica la formazione nerazzurra era riuscita ad imporsi anche nel match del girone d'andata giocato al Paolo Mazza di Ferrara: in vantaggio con Icardi dopo un quarto d'ora, l'Inter rischiò di essere subito raggiunta ma Antenucci fallì la chance dal dischetto. Nella ripresa fu Paloschi a segnare la rete del pari per gli spallini, ma un'altra rete di Icardi a una decina di minuti dalla fine chiuse definitivamente i giochi.
Uno dei risultati più eclatanti scaturiti tra Inter e Spal, è l'8-0 risalente alla stagione 1958-1959: in quella partita il mattatore fu il bomber italo-argentino Antonio Angelillo, autore di ben cinque goal, mentre le altre tre reti furono realizzate da Lindskog, che realizzò una doppietta, e da Rovatti.
Nella storia dei confronti disputati tra Inter e Spal, inoltre, va segnalato che il risultato che si è verificato con la maggiore frequenza è il 2-1 a favore dei nerazzurri, occorso in ben 4 diverse occasioni.
Tornata in Serie A dopo 49 anni di assenza bella stagione 2017-2018, dopo aver vinto in sequenza il campionato di Lega Pro e la Serie B, la Spal è reduce da ben tre salvezze di fila. Le imprese della formazione ferrarese portano la firma di Leonardo Semplici, tecnico che subentrò in corsa a Oscar Brevi a metà della stagione 2014-2015 e che nel campionato successivo diede inizio all'incredibile scalata verso la massima serie. L'ex allenatore delle giovanili della Fiorentina è stato confermato nel ruolo di tecnico della prima squadra per la quinta stagione di fila e a lui sono affidate le speranze di una nuova salvezza che si preannuncia un compito più difficile del solito. La lotta per non retrocedere, infatti, sembra più livellata rispetto alle ultime edizioni del campionato e la Spal deve fare i conti con due grossi imprevisti come gli infortuni occorsi a Fares e D’Alessandro, entrambi alle prese con legamenti crociati del ginocchio rotti, e il cui rientro è previsto rispettivamente per gennaio e aprile del 2020. Un colpo durissimo per la squadra di Semplici che con il suo 3-5-2 punta moltissimo sul lavoro degli esterni.
Durante il calciomercato estivo la Spal è notevolmente cambiata. La squadra di Semplici ha dovuto rinunciare ad Andrea Lazzari, acquistato a titolo definitivo dalla Lazio (nella stessa operazione, Alessandro Murgia, già in prestito ai ferraresi nella seconda parte di stagione, è diventato a tutti gli effetti un calciatore della Spal), perdendo un interprete di grande spessore sulla corsia destra. Uno dei perni della difesa, Kevin Bonifazi, ha fatto ritorno al Torino. Mirco Antenucci ha accettato la corte del Bari scendendo fino in Serie C, insieme a Filippo Costa, mentre Pasquale Schiattarella si è accasato da svincolato al Benevento. Ceduto anche il portiere Alfred Gomis.
Per rimpiazzare il senegalese il ds Davide Vagnati ha acquistato Etrit Berisha dall'Atalanta, affiancandogli il croato Karlo Letica come vice. Dall'Atalanta sono arrivati anche Marco D'Alessandro, preso per sostituire Lazzari, e Arkadiusz Reca, mentre sulla corsia opposta è stato acquistato Jacopo Sala dalla Sampdoria. In difesa è arrivato anche Nenad Tomovic dal Chievo, mentre ha fatto il percorso inverso in prestito secco Lorenzo Dickmnann, precedentemente riscattato dal Novara. Tesserato anche il laterale brasiliano Igor, prelevato dal Red Bull Salisburgo. Per rinforzare l'attacco è stato preso in prestito con diritto di riscatto Federico Di Francesco dal Sassuolo. Durante il mercato estivo la Spal ha perfezionato alcuni importanti riscatti: tra questi quello di Momo Fares e Mattia Valoti dall'Hellas Verona e di Andrea Petagna dall'Atalanta.
L'inizio di stagione per la Spal non è stato affatto semplice: gli estensi hanno cominciato il campionato perdendo 2-3 in rimonta contro l'Atalanta e sono stati sconfitti anche nel turno successivo in casa del Bologna. La squadra di Semplici ha dato l'impressione di essersi ripresa vincendo 2-1 in casa con la Lazio ma nelle giornate successive ha ottenuto tre ko di fila perdendo contro Sassuolo, Lecce e Juventus. La vittoria nel derby giocato in casa contro il Parma, è stata l'ultima in ordine cronologico, poiché la Spal ha perso a Cagliari, pareggiato in casa col Napoli, e soprattutto è finita k.o. nello scontro diretto con la Samp, mentre nell'ultimo turno è arrivato un pari con l'Udinese. Con questo ruolino di marcia sarà molto difficile salvarsi.
L’Inter è tornata stabilmente nell'Europa che conta con due qualificazioni consecutive alla Champions League ai danni della Lazio. Ormai il club è rientrato nel novero delle big europee e ha trovato una guida perfetta in Antonio Conte, l’uomo ideale per dare forma e sostanza agli ambiziosi piani della società nerazzurra e trasformare in oro il lavoro svolto dai suoi predecessori. L'ex tecnico della Juventus ha preso il posto di Luciano Spalletti nonostante quest’ultimo avesse raggiunto tutti gli obiettivi stabiliti dall’Inter. Insomma, uno smacco non indifferente, ma anche una responsabilità in più per Conte, che è praticamente chiamato in maniera non troppo velata a concorrere soprattutto per lo scudetto. Come se non bastasse, un altro elemento chiave nella ristrutturazione societaria e tecnica della società è stato l'ingresso nei quadri dirigenziali di Beppe Marotta, fautore dei successi della Juve insieme all’ex collaboratore Paratici. Il contributo del nuovo dirigente nerazzurro, affiancatosi al direttore sportivo Ausilio, è stato determinante nell'alzare il livello delle operazioni di mercato interiste e a risolvere la grana del caso Icardi, finito al Paris Saint-Germain.
Appena arrivato ad Appiano Gentile, Antonio Conte ha messo immediatamente le cose in chiaro con dirigenza e squadra, indicando i calciatori che non avrebbero fatto parte del suo progetto, sia per scelta tecnica sia per motivi disciplinari. Via Radja Nainggolan, ceduto al Cagliari, Ivan Perisic, venduto al Bayern Monaco, e soprattutto il succitato Mauro Icardi. L’ex capitano era già fuori dai piani di Spalletti ed era stato reintegrato fino al termine del campionato scorso, ma tutto lasciava presagire a un addio a fine stagione. L’arrivo di Antonio Conte, in seguito, ha messo fine a ogni speranza di continuare a vestire nerazzurro per Icardi.
Dopo un braccio di ferro durato tutta l’estate, in cui non sono mancati momenti di tensione tra cause per mobbing e richieste di danni, il centravanti nato a Rosario si è convinto a lasciare Milano dopo 7 stagioni in cui ha realizzato 124 gol. La cessione di Icardi si è sbloccata soltanto l’ultimo giorno di mercato: alla fine è prevalsa la linea dell’Inter che è riuscita a far rinnovare il contratto all’argentino nonostante la cessione in prestito con diritto di riscatto al Paris Saint-Germain. I francesi potranno optare per l’acquisto al termine del campionato, ma anche se non dovessero esercitare questa opzione, l’Inter non rischia di perdere Icardi senza un adeguato ritorno economico. Una mossa astuta, che è riuscita ad accontentare anche Wanda Nara, moglie-agente del bomber.
Venendo al mercato in entrata, una delle prime trattative concretizzate dai nerazzurri è stata quella che ha portato a Milano Diego Godin, difensore dell’Atletico Madrid e capitano della nazionale uruguaiana, prelevato a parametro zero. Il difensore rappresenta forse l’unico grande elemento di esperienza internazionale dell’intera rosa attuale del Football Club Internazionale Milano. Sulle fasce sono arrivati infatti Valentino Lazaro, dall’Herta Berlino, e Cristiano Biraghi, prodotto del vivaio interista, riacquistato dalla Fiorentina.
Il centrocampo, invece, si è arricchito con due calciatori che rappresentano due grandi speranze per il calcio italiano come Nicolò Barella e Stefano Sensi, prelevati rispettivamente da Cagliari e Sassuolo, entrambi perni della Nazionale azzurra di Mancini. Gli acquisti più importanti, tuttavia, si sono registrati in attacco dove sono stati acquistati due top player come Romelu Lukaku e Alexis Sanchez, entrambi prelevati dal Manchester United. Dopo le prime giornate di campionato, i nerazzurri sono secondi in classifica e hanno perso solo nello scontro diretto con la Juventus, rispetto alla quale hanno un punto in meno in virtù del pari casalingo ottenuto di recente col Parma. Nell’ordine, Lecce, Cagliari, Udinese, Milan, Lazio, Sampdoria, Sassuolo, Brescia e Bologna hanno dovuto invece cedere il passo al “Biscione”.