quote Man United - Juve

scommesse JUVENTUS-Manchester United   

Quote Juventus - Manchester United

 

I bookmaker danno favorita la Juve sul Manchester United nel ritorno di Champions League il prossimo 7 novembre: il segno 1 è pagato 1,60, una quota vincente decisamente più bassa rispetto al 6,20 per la vittoria dello United. Un eventuale pareggio è invece bancato a 3,85. Rispetto alle giocate sui goal, è invitante la quota relativa all’under 2,5 che paga 1,80 la posta iniziale.

Goal-goal e no-goal sono quotati rispettivamente entrambi a 1,90 e 1,80. Imbarazzo della scelta per quanto riguarda i possibili marcatori: da una parte ci sarà il grande ex Cristiano Ronaldo, ansioso di trovare la sua prima segnatura in Champions con la Juve, al rientro dopo il turno di squalifica scontato per la discutibile espulsione rimediata contro il Valencia. Sponda United, invece, uno di quelli ad avere il maggiore vizio del goal è il belga Romelu Lukaku, fino ad ora il miglior realizzatore della squadra di Mourinho.  

 

I precedenti di Manchester United-Juventus

L'andata è finita 0-1 con la Juventus che ha espugnato l'Old Trafford grazie al goal di Paulo Dybala al 17', mentre il precedente confronto ufficiale tra Manchester United e Juventus risale a ben quindici anni fa (l’ultima volta in assoluto fu un’amichevole vinta dalla 1-2 dai bianconeri nel 2011): il contesto era quella della Champions League stagione 2002-2003 e le due squadre si affrontarono nella seconda fase a gironi.

La vecchia signora rimediò una bruciante doppia sconfitta venendo battuta sia allo Stadio Delle Alpi con un netto 0-3 (due goal di Ryan Giggs e uno di van Nisterlooy), sia a Old Trafford (2-1 a segno Brown e van Nisterlooy per i red devils, Nedved per i bianconeri). In precedenza le due squadre si erano affrontate anche durante le semifinali dell’edizione 1998-1999 della Coppa dei Campioni.

Anche in quell’occasione l’esito del doppio confronto non fu positivo per i torinesi che nella gara d’andata in Inghilterra riuscirono a pareggiare 1-1 (reti di Antonio Conte e Ryan Giggs) ma che al ritorno furono sconfitti 3-2 (inutile la doppietta realizzata da Super Pippo Inzaghi, i diavoli rossi riuscirono a imporsi grazie alle reti messe a segno da Roy Keane, e dai ‘Calypso Boys’ Dwight Yorke e Andy Cole) a Torino.

Espugnare Old Trafford è un’impresa che non è mai riuscita alla Juventus: le cinque vittorie dei piemontesi contro i Red Devils, infatti, sono state ottenute sempre nelle gare disputate a Torino. L’ultimo successo risale al 1997, arrivata grazie alla rete di Pippo Inzaghi. Nelle 12 sfide consegnate agli archivi della storia del calcio, il bilancio complessivo è in totale equilibrio: 5 sono le vittorie della Juventus, 5 i successi del Manchester United, mentre in 2 occasioni lo scontro è terminato in parità. 

Juventus

 

La Juventus ha incominciato la stagione 2018-2019 esattamente come l’aveva finita e cioè in maniera trionfale. La squadra allenata da Massimiliano Allegri ha vinto le prime dieci partite stagionali (8 in Serie A, 2 in Champions League) ed è a punteggio pieno in tutte le competizioni.

I risultati fin qui ottenuti - oltre al DNA vincente che da sempre contraddistingue la squadra bianconera, sono merito di un mercato estivo davvero imperioso. Il primo acquisto è stato annunciato in primavera: si tratta del centrocampista tedesco di origine turca Emre Can, preso a parametro zero dal Liverpool. In estate poi sono arrivati due ottimi rinforzi come Mattia Perin, portiere che potrebbe tranquillamente fare il titolare, e Joao Cancelo, non riscattato dall’Inter per le cifre troppo onerose richieste dal Valencia (a Milano si staranno mangiando le mani visto il rendimento dell’esterno lusitano, al momento uno dei migliori terzini al mondo).

Nell’ambito di un maxi-scambio con il Milan, inoltre, è tornato a Torino Leonardo Bonucci, figliol prodigo che ha resistito soltanto una stagione in rossonero (dove peraltro era stato fatto capitano). Hanno fatto il percorso inverso il promettente Mattia Caldara e il bomber argentino Gonzalo Higuain. La cessione del Pipita è servita oltre che ad alleggerire il monte ingaggi, a far posto al fiore all’occhiello del mercato bianconero, ossia il cinque volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo strappato a suon di milioni al Real Madrid.

Un acquisto, quello di CR7, che ha acuito ulteriormente il gap tra la Juventus e le sue rivali italiane, e che potrebbe aver sconvolto anche gli equilibri in Champions League, trofeo che è da sempre il vero obiettivo della Juventus (l’ha già vinta due volte in passato) ma che nelle ultime stagioni è diventato una vera chimera con le due finali perse contro Barcellona e Real Madrid (che si sommano alle precedenti 5 dal 1973 a oggi).

Come detto in precedenza, La squadra di Allegri ha aggredito il campionato italiano spingendo da subito a tavoletta sull’acceleratore: 8 vittorie in 8 partite, 24 punti e un messaggio chiaro alle rivali: la Juventus punta all’ottavo titolo di fila. Per ora, l’unica possibile antagonista resta il Napoli di Ancelotti, già sconfitto nello scontro diretto e indietro di 6 punti.

Roma, Inter e Milan, invece, sono già parecchio indietro in classifica per potersi candidare al ruolo di anti-Juve. Anche in Champions le cose vanno a gonfie vele nonostante un gruppo molto competitivo in cui figurano anche Manchester United e Valencia e la cenerentola Young Boys (alla prima apparizione nella competizione).

La Vecchia Signora è a punteggio pieno con 6 punti frutto delle vittorie al Mestalla (0-2 in 10 dopo neanche mezz’ora per l’espulsione di CR7, una vera e propria dimostrazione di forza) e dell’agevole successo contro gli svizzeri (3-0). Il passaggio agli ottavi di finale sembra ormai cosa fatta anche se mancano diverse partite. L’obiettivo di Allegri – sazio dei successi italiani – è fare qualsiasi cosa sia nelle sue possibilità per portare la Juventus a giocarsi la finale del 1 giugno 2019 allo stadio Wanda Metropolitano di Madrid. 

Manchester United

 

Terza stagione agli ordini di José Mourinho per il Manchester United che ha dovuto fare i conti con una prima parte di campionato ben più complicata del previsto. Dopo il secondo posto della scorsa Premier League, vinta dai rivali cittadini del Manchester City con 19 punti di scarto, i red devils sono partiti a singhiozzo ottenendo soltanto 13 punti sui 24 a disposizione nelle prime 8 giornate di campionato. La posizione al momento è un ottavo posto che colloca lo United addirittura dietro il Bournemouth e il neopromosso Wolverhampton.

Il manager portoghese deve cercare di invertire la rotta al più presto poiché il distacco da Tottenham, Arsenal, Liverpool, Chelsea e Manchester City si è fatto già ragguardevole. Mou non è più intoccabile: la tifoseria inizia a perdere la pazienza e persino un ex storico del Manchester United come Paul Scholes, dopo il 3-1 subito a Londra dal West Ham ha chiesto a gran voce la cacciata dello Special One.

L’ex allenatore di Porto, Chelsea, Inter e Real Madrid, conosciuto da tutti per il suo carattere deciso, deve necessariamente fare un passo nei confronti del suo spogliatoio in cui sembra esserci più di un calciatore che non lo segue a dovere. Tra i presunti ribelli vi sarebbe l’ex centrocampista della Juventus Paul Pogba. Il campione del mondo francese, riacquistato ormai da un paio di stagioni dallo United che l’aveva cresciuto per poi dirgli addio a parametro zero, è uno dei calciatori su cui la dirigenza punta di più (anche in considerazione del grande esborso affrontato per riportarlo a casa) ma la sua cattiva relazione con Mourinho ne sta pregiudicando le prestazioni.

Non è chiaro se si tratti di un equivoco tattico oppure esclusivamente di scarso feeling tra i due, fatto sta che Pogba non sta riuscendo a incidere come tifosi e dirigenza si aspettavano da lui. A dire il vero nemmeno il mercato estivo è stato poi così esaltante: gli unici due acquisti nella finestra di contrattazioni sono stati Fred, centrocampista brasiliano acquistato dagli ucraini dello Shakhtar Donetsk (pagato ben 60 milioni di euro) e il terzino del Porto Diogo Dalot.

Uno dei maggiori problemi del Manchester United fino ad ora è stato l’attacco: la vena realizzativa degli uomini di Mourinho è abbastanza scarsa, i goal subiti sono di più rispetto a quelli segnati. Il cannoniere Romelu Lukaku ha segnato soltanto 4 goal, Anthony Martial, Alexis Sanchez e Marcus Rashford, invece, ne hanno segnato soltanto uno a testa. L’altro flop riguarda il reparto arretrato: il rendimento più che di una squadra di vertice, ricorda quello di una neopromossa in lotta per non retrocedere (soltanto 3 reti subite in meno rispetto al Cardiff City, ultimo in classifica con soli due punti).

In questo contesto anomalo per una squadra che in passato ha reso grande il calcio inglese, anche il 3-2 inflitto in rimonta al Newcastle nell’ultimo turno di Premier League è da considerarsi come una boccata d’ossigeno. La vittoria contro i magpies allenati da Rafa Benitez, infatti, ha posto fine a una striscia di cinque partite senza vittorie. Come ribadito da Mou in conferenza stampa la classifica non è quella sperata ma nulla è ancora totalmente compromesso. Mantenere il ritmo di Manchester City, Liverpool e Chelsea non sarà per nulla semplice ma lo United non può alzare bandiera bianca così presto. 

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