Quote retrocessione Serie A 2024

Nel campionato di Serie A 2023-2024 la lotta per evitare la retrocessione potrebbe rivelarsi serrata fino alla fine. Mancano infatti meno di 10 giornate alla conclusione e il quadro complessivo delle gerarchie appare ormai abbastanza chiaro. La scorsa stagione ha dimostrato come le neopromosse non siano giocoforza destinate alla retrocessione e al momento si ritrovano ancora tutte con la possibilità di salvarsi. Tra le squadre che hanno le maggiori possibilità di retrocedere figurano ovviamente quelle prive di velleità europee, che non hanno altri obiettivi da raggiungere nel corso dell’annata sportiva. Basta consultare le quote vincente Serie A per rendersene conto.

 

Dopo oltre 2/3 di campionato, le quote retrocessione della Serie A evitano di prendere in considerazione la situazione della Salernitana, da tempo fanalino di coda. Dopo Paulo Sousa, Filippo Inzaghi e Fabio Liverani, i campani hanno cambiato ancora allenatore affidandosi a Stefano Colantuono, ma le possibilità di risalire la china sono veramente remote. Rimane invece incerto il futuro del Frosinone, che al netto di qualche exploit interessante non ha condotto una stagione sfavillante. La quota relativa alla retrocessione dei ciociari è pari a 1,80. Anche il Sassuolo, che ha esordito per la prima volta in Serie A nel 2013, è seriamente a rischio e da poco ha deciso di sostituire in panchina Alessio Dionisi con Davide Ballardini. Per i neroverdi la quota ammonta a 2,20. Ad essere palesemente invischiato nella lotta per la salvezza è altresì l’Empoli, guidato oggi da Davide Nicola. Una discesa dei toscani in Serie B è indicata a 2,70. A quota 3,40 si trovano invece il neopromosso Cagliari di Claudio Ranieri e il Verona di Marco Baroni. Sia il Lecce di Luca Gotti sia l’Udinese di Gabriele Cioffi sono quotate infine a 4,40, segno che sono tenute in maggiore considerazione dai pronostici sulla Serie A e che le loro probabilità di retrocedere rispetto alle concorrenti sono ampiamente inferiori.

Quote retrocessione Serie A

Il campionato di Serie A è indubbiamente uno dei tornei calcistici più avvincenti al mondo, sebbene da più parti si sostenga che la competitività del campionato sia leggermente inferiore a tornei come la Premier League inglese o la Liga spagnola, almeno per quanto riguarda la lotta al titolo e alle posizioni di vertice. In Italia, infatti, dal 2012 al 2020 lo scudetto è finito sul petto della Juventus, prima che Inter, Milan e Napoli riuscissero a spezzare l’egemonia bianconera sulla Serie A. La speranza degli appassionati di calcio è che progressivamente si possa assistere a un campionato dal finale sempre più aperto e incerto, circostanza che sicuramente favorirebbe spettacolo e divertimento. La lotta per lo Scudetto, ad ogni modo, non è un traguardo che riguarda realisticamente tutte e 20 le squadre partecipanti alla massima serie, ma solo un numero ristretto. Le altre compagini, infatti, si contendono i restanti obiettivi, che spaziano dalla qualificazione alle coppe europee quali la Champions League (che fa ancora più gola da quando è tornata a riguardare i primi 4 posti e che garantisce accesso diretto alla fase a gironi), l’Europa League e la Conference League, fino alla lotta per non retrocedere in Serie B. E in questa scheda è proprio sulle squadre che lottano per la salvezza che vogliamo concentrarci. Come è noto, al termine di ogni campionato 3 formazioni retrocedono in Serie B, poiché ne vengono promosse altrettante provenienti dalla seconda divisione (la prima e la seconda classificata e la vincente dei playoff) nel campionato successivo.

 

Oltre alla propria conoscenza sportiva, sempre preziosa quando si tratta di fare pronostici, per cercare di capire quali siano le squadre candidate a salutare la massima serie, può essere utile consultare le quote sulla retrocessione Serie A presenti su Eurobet. Quasi sempre a trovarsi nelle zone calde della classifica sono le cosiddette 'provinciali' (termine con cui vengono chiamate le squadre che non appartengono alle grandi città e che di conseguenza rappresentano realtà meno blasonate o con minori capitali a disposizione). Il discorso riguarda ancor più da vicino le squadre neopromosse (non è raro veder tornare in B squadre promosse dopo una sola stagione in A) che molto spesso non hanno il tempo materiale o le risorse economiche per allestire una rosa all’altezza per la Serie A. Altre potenziali candidate sono le società che per un motivo o per un altro vengono a trovarsi improvvisamente in difficoltà economiche. A fare la differenza nel calcio moderno, infatti, è in primo luogo la capacità di spesa delle società: partendo dal presupposto che spendere di più degli altri non fornisce automaticamente la garanzia di vincere (il calcio moderno è pieno di esempi di questo tipo), è tuttavia un’evidenza dimostrata dalle statistiche come la maggior parte delle volte ad avere le maggiori possibilità di trionfare o centrare obiettivi siano le squadre con il budget per gli stipendi più alti.

 

Detto ciò appare come una naturale conseguenza che le squadre meno attrezzate economicamente come le provinciali e le neopromosse partano molto indietro, almeno sulla carta, rispetto alle concorrenti e nella maggior parte dei casi finiscano per trovarsi coinvolte nella lotta per non retrocedere. Analizzando il trend del campionato di Serie A nell’ultimo ventennio si può notare come la lotta per non retrocedere riguardi principalmente le neopromosse. Non di rado, una squadra che sale dalla Serie B alla Serie A, affronta la transizione dal campionato cadetto alla massima serie con grande difficoltà poiché le differenze a livello tecnico, tattico e fisico tra le due divisioni sono molto marcate.

 

Ciò avviene poiché in molte occasioni è capitato che oltre alle squadre favorite per la promozione, siano state promosse anche alcune sorprese, frutto di un buon lavoro dirigenziale ma spesso non attrezzate a sufficienza dal punto di vista economico e delle strutture per poter competere con i club di massima serie. Non a caso, quando si consultano le quote sulla salvezza in Serie A, almeno inizialmente le compagini neopromosse sono quelle alle quali vengono attribuite maggiori possibilità di retrocedere. Il Lecce e l’Udinese presentano infatti le quote più basse per quanto riguarda la mancata retrocessione: una loro salvezza è indicata a 1,16. Per Cagliari e Verona, invece, la quota arriva a 1,25. Il Verona salvo a fine stagione è offerto a 1,25 e l’Empoli a 1,39. Per il Sassuolo la quota sale a 1,57 e per il Frosinone a 1,87. La Salernitana sembra già destinata alla cadetteria e una sua salvezza appare altamente improbabile, di conseguenza per i campani non sono previste quote né nell’ottica della retrocessione né in quella della permanenza nel massimo campionato.

 

Per capire con precisione chi retrocede in Serie A è sempre bene aspettare che il campionato entri nel vivo. Di solito è quando inizia il girone di ritorno e la classifica inizia ad assumere una fisionomia più stabile e delineata che si incomincia a sentire parlare di scontri diretti, spareggi salvezza e lotta per non retrocedere. Il momento di maggiore passione coincide quasi sempre con le ultime giornate di campionato: è in quella fase che le tre squadre che si trovano sul fondo della classifica e che sono coinvolte nella lotta retrocessione di Serie A devono dare il massimo per evitare lo spauracchio della perdita della categoria (a meno che non abbiano avuto un rendimento così scadente da essere retrocesse matematicamente con largo anticipo). Retrocedere infatti, non è soltanto un’onta da evitare per non dare il dispiacere più grande ai tifosi ma anche un enorme danno economico per la società che retrocede.

 

Anche per questo motivo, da qualche anno, la Lega Serie A ha istituito il cosiddetto ‘paracadute’, stanziando una parte dei fondi derivanti dai diritti televisivi per mitigare l’impatto dei danni economici subiti dalle società che retrocedono non riuscendo a ottenere la salvezza in Serie A. La cifra stanziata complessivamente per il paracadute ammonta a 60 milioni di euro che vengono ripartiti con criteri diversi, a seconda della permanenza nella massima categoria: è previsto un paracadute di 25 milioni per le squadre che sono in Serie A da almeno 3 anni (o per i club presenti nel massimo campionato in tre delle ultime 4 stagioni); 15 milioni per le squadre che sono in A da 2 anni (o per i club in A in due delle ultime 3 stagioni); e infine 10 milioni sono assegnati alle squadre che sono in A da un solo anno.

Quote salvezza Serie A: quanti punti servono per salvarsi?

Da qualche anno ormai, la quota salvezza Serie A si è attestata sui 40 punti. Ma cosa s’intende precisamente per quota salvezza? Con questa espressione si vuole indicare il numero di punti minimo da raggiungere per una società che abbia come obiettivo principale la permanenza nella massima serie. Si tratta di una proiezione virtuale che diventa via via più precisa con il trascorrere delle giornate di campionato, tuttavia, solitamente se una squadra riesce a raggiungere i 40 punti in classifica a diverse giornate dal termine, i suoi tifosi possono dormire sonni relativamente tranquilli. L'ultima volta in cui la quota salvezza in Serie A è stata più alta dei 40 punti risale a poco più di dieci anni fa, precisamente alla stagione 2011-2012: in quell’annata, infatti, il Lecce era terzultimo a 36 punti e il Genoa una posizione sopra con 42 punti. Sul portale di scommesse e casinò online Eurobet, per ogni stagione del massimo campionato di calcio italiano (e della maggior parte dei tornei calcistici più importanti in Europa e nel resto del mondo), oltre alle classiche quote sul campionato di Serie A si possono trovare tante altre tipologie di giocata. Solitamente, nella sezione antepost, insieme alle quote sul capocannoniere, sono presenti anche le quote retrocessione Serie A e le quote salvezza Serie A: le prime indicano quali sono le squadre con le maggiori probabilità di retrocedere, mentre le seconde indicano quali sono i club con le maggiori probabilità di mantenere la categoria.