scommesse Italia-Nuova Zelanda | quote Italia-All Blacks

quote scommesse italia-nuova zelanda

Italia

La nazionale italiana di rugby è la selezione maschile di rugby a 15 (sport che è conosciuto anche con la denominazione di Rugby Union) che rappresenta l'Italia in ambito internazionale. Fondata nel 1929, essa è gestita sotto l’egida della F.I.R., ossia la Federazione Italiana Rugby.

La nazionale italiana di rugby è inclusa nel prestigioso torneo del Sei Nazioni, che annualmente la vede misurarsi contro le migliori rappresentative nazionali europee come Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia (con le quali va detto, il gap è veramente molto alto, tanto che per qualche tempo la partecipazione dell’Italia al suddetto torneo è addirittura stata in dubbio, salvo poi scongiurare l’onta della rimozione dalle sei grandi d’Europa).

Precedentemente, fino al 1997, l’Italia era impegnata nel campionato europeo di rugby (sotto le sue varie denominazioni come Torneo FIRA, Coppa delle Nazioni, Coppa FIRA), torneo del quale vinse proprio l'ultima edizione alla quale partecipò, nel biennio 1995-97. Fin dalla sua prima edizione, tenutasi nel 1987, inoltre, l'Italia ha sempre preso parte alla Coppa del Mondo di rugby, kermesse mondiale nella quale tuttavia non è mai riuscita nell’impresa di superare la prima fase a gironi (il livello è inevitabilmente molto alto).

Sin dai primi anni del 2000 l’Italia fa parte del novero delle nazionali di rugby di prima fascia (gruppo che comprende le squadre del 6 Nazioni e quelle del Rugby Championship, l’equivalente del Sei Nazioni nell’Emisfero Australe). Attualmente l'Italia occupa il 14º posto nel ranking mondiale di World Rugby (l'organismo di governo del rugby a 15 e a 7 nel mondo).

Attualmente il commissario tecnico della nazionale italiana di rugby a 15 è il coach irlandese Conor O'Shea che è stato ingaggiato dalla Federazione Italiana Rugby lo scorso 25 marzo 2016 e dal mese di maggio ha assunto effettivamente il suo incarico dopo aver terminato il suo impegno con gli Harlequins. Nelle 9 partite finora disputate nel 2018 il bilancio degli Azzurri è tutt’altro che indimenticabile: le cinque partite del Sei Nazioni si sono concluse con altrettante sconfitte (Italia-Inghilterra 15-46, Irlanda-Italia 56-19, Francia-Italia 34-17, Galles-Italia 38-14, Italia-Scozia 27-29).

La prima vittoria dell’anno (19-52) è arrivata nel test match contro gli Yamaha Jubilo, club professionistico giapponese che rappresenta la città di Iwata, ma appena una settimana più tardi gli uomini di O’Shea sono stati battuti proprio dalla selezione nipponica col risultato di 34-17. La rivincita, sempre contro il Giappone è arrivata dopo ancora una settimana con la vittoria 22-25.

Infine, l’Italia ha disputato un test match contro l’Irlanda a Chicago: la squadra di O’Shea è stata battuta 54-7, in un match disputato fra due formazioni sperimentali. Il risultato ha ancora una volta evidenziato la differenza del rugby italiano da quello degli irlandesi, campioni in carica del Sei Nazioni e seconda forza mondiale dopo gli All Blacks.

Ora l’Italia si avvia a giocare il primo dei Cattolica Test Match che la vedranno impegnata contro Georgia, Australia, e infine contro gli All Blacks, formazione contro cui gli Azzurri della palla ovale non sono mai riusciti a vincere nella loro storia. 

Scommesse Italia-Nuova Zelanda: scopri le migliori quote

L’incontro tra le nazionali di Rugby dell’Italia e della Nuova Zelanda in programma il 24 novembre 2018 allo Stadio Olimpico di Roma, parte del calendario dei Cattolica Test Match, ha un solo favorito: gli All Blacks. E non potrebbe essere altrimenti, visto che i neozelandesi sono considerati i maestri di questo sport (volendo fare un parallelismo con il calcio, potremmo paragonarli a quello che – soprattutto in passato – ha rappresentato la nazionale brasiliana) e il loro livello di gioco è altissimo.

Inoltre, purtroppo per l’Italia non esistono precedenti favorevoli a cui aggrapparsi: tutte le partite giocate tra le due nazionali, infatti, sono finite a favore della rappresentativa oceanica (spesso con risultati davvero dolorosi per gli Azzurri).

L’esito del match appare quindi abbastanza scontato (non depone a favore dell’Italia neanche l’ultima uscita contro una grande del rugby a 15 come l’Irlanda, che a Chicago ha schiacciato gli italiani 54-7). Le quote stilate dai bookmaker per il test match del 24 novembre, come prevedibile, sono infinitamente basse per la vittoria della Nuova Zelanda, mentre sono altissime per il successo italiano.

Uno scenario che attualmente appare del tutto imponderabile per la nazionale di Conor O’Shea, a meno di un improvviso calo di forma della rappresentativa capitanata da Kieran Read e allenata dal coach Steve Hansen.

I precedenti di Italia-Nuova Zelanda

Le nazionali di rugby a 15 di Italia e Nuova Zelanda si sono affrontate 12 volte nel corso della loro storia. Sfortunatamente per gli Azzurri in tutti e 12 i precedenti ad esultare sono stati gli All-Blacks. Il primo incontro risale al 22 maggio del 1987. Nelle 12 partite l’Italia è riuscita a segnare complessivamente 118 punti contro i 686 dei neozelandesi, numeri che danno la misura del divario esistente tra le due selezioni.

Il primo precedente ufficiale tra Italia e Nuova Zelanda risale a fine Anni ’80, ad Auckland, durante la Coppa del Mondo di rugby del 1987. Era il match inaugurale del torneo e i padroni di casa s’imposero con un netto 70-6. L’unica marcatura italiana in quella partita fu siglata da Oscar Collodo.

La Nuova Zelanda si sarebbe poi laureata campione del mondo alla fine del torneo, che ricordiamo era alla sua prima edizione. Prima di allora le due nazionali si erano affrontate in un test match nel 1979 a Rovigo e avevano prevalso i neozelandesi 12-18.

Sono passati gli anni ma il risultato purtroppo non è mai cambiato: la sconfitta più pesante degli azzurri contro i tuttineri ad oggi è lo schiacciante 3-101 ad Huddersfield del 14 ottobre 1999, mentre solo qualche anno prima l’Italia era riuscita a limitare i danni perdendo “soltanto” 31-21 a Leicester.

L’ultima volta che Italia e Nuova Zelanda si sono affrontate risale a due anni fa, nel novembre del 2016: il test match giocato allo stadio Olimpico di Roma si concluse 10-68 per gli ospiti autori di 10 mete (l’unica per l’Italia fu segnata dal tre quarti centro Tommaso Boni).

Nuova Zelanda

La nazionale di rugby a 15 della Nuova Zelanda rappresenta lo stato insulare della Nuova Zelanda nel rugby a 15 in ambito internazionale. I suoi giocatori sono noti anche come All Blacks (tradotto letteralmente dall’inglese “tutti neri”) per via del colore delle divise.

Attiva dal lontano 1892 (anche se a livello internazionale dal 1903), la Nuova Zelanda è la rappresentativa di rugby a 15 che vanta il maggior numero di giocatori ammessi nella International Rugby Hall of Fame (uno su tutti, il grande Jonah Lomu, scomparso nel 2015 in seguito a una malattia e ritenuto uno dei più grandi rugbisti di tutti i tempi).

Gli All Blacks sono impegnati annualmente insieme ad Argentina, Australia e Sudafrica, nel Rugby Championship, l’equivalente dell’emisfero australe del Sei Nazioni europeo. Nell'ambito della stessa competizione la Nuova Zelanda e la nazionale australiana si contendono la Bledisloe Cup, mentre All Blacks e Springboks si contendono la Freedom Cup.

La prima partecipazione ad una competizione internazionale risale al 1884 contro Wellington XV, Nuovo Galles del Sud, mentre il primo test match è datato 1903 (una vittoria contro l'Australia). Successivamente la Nuova Zelanda disputò un tour nell'emisfero nord nel 1905, durante il quale venne sconfitta solamente dal Galles a Cardiff. Gli All Blacks videro terminare la loro prima serie di vittorie sui rivali storici del Sud Africa in Nuova Zelanda nel 1956.

Dieci anni dopo ottennero la loro striscia più lunga di vittorie vincendo addirittura 17 incontri tra il 1965 e il 1970, un record che è stato battuto dalla stessa Nuova Zelanda nel 2016 ottenendo una vittoria sull'Australia.

I British and Irish Lions (selezione internazionale di rugby a 15 espressione delle quattro Federazioni delle Isole Britanniche: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda) ottennero la loro unica serie di vittorie sugli All Blacks nel 1971, ma 7 anni dopo gli All Blacks completarono il loro primo Grande Slam (vittorie su Inghilterra, Irlanda, Scozia e Galles nello stesso tour).

Nel 1987 la Nuova Zelanda ospitò e vinse la prima edizione della Coppa del Mondo di Rugby, evidenziando una netta superiorità su tutte le altre squadre partecipanti. Dopo l'apartheid la Nuova Zelanda disputò un tour in Sud Africa nel 1996 e ottenne la sua prima serie di vittorie sul suolo sudafricano. Le prime uniformi della nazionale neozelandese di rugby consistevano in una maglia nera con una felce argentata e pantaloncini bianchi.

In seguito al tour del 1905 i neozelandesi cominciarono a presentarsi in tenuta tutta nera, e in tal modo nacque l’appellativo di "All Blacks". I rugbisti della Nuova Zelanda sono celebri anche perché prima di ogni incontro eseguono la Haka, una danza tipica delle popolazioni Māori, che erroneamente è ritenuta come un rito di guerra (per il suo aspetto apparentemente aggressivo), ma che molto spesso finisce per contribuire ad intimidire gli avversari, ai quali già tremano le gambe per doversi misurare con la nazionale più forte nel panorama rugbistico.

La haka che viene eseguita più spesso è la “Ka Mate”, anche se dal 2005, sporadicamente viene eseguita anche la “Kapa o Pango”, una versione modificata della Kia Whaka-ngawari del 1924. 

VUOI SCOMMETTERE su Italia-All Blacks? Le migliori quote e scommesse su ITALIA-NUOVA ZELANDA DI Rugby ti aspettano ONLINE su Eurobet.it!