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Roma-Real Madrid: quote e scommesse

A.S. Roma

 

Rispetto alla scorsa stagione la Roma 2018-2019 è una squadra profondamente diversa. La sessione di calciomercato estiva, infatti, ha cambiato volto alla formazione giallorossa privandola di alcuni dei suoi interpreti di spessore come Alisson, Nainggolan e Strootman, che nelle ultime stagioni avevano costituito la spina dorsale della formazione capitolina.

Il direttore sportivo Monchi ha avuto il suo bel da fare per cercare di far quadrare i conti e dare ossigeno alle casse societarie mantenendo la squadra competitiva allo stesso tempo. Ciononostante, il dirigente spagnolo è riuscito a portare nella Capitale una dozzina di nuovi giocatori tra i quali figurano alcuni elementi di spicco come il portiere della nazionale svedese Robin Olsen, El Flaco Pastore, il giovane Justin Kluivert e il campione del mondo francese Steven Nzonzi.

In più sono stati messi al centro del progetto alcuni giovani come i due Pellegrini, Lorenzo (centrocampista, classe ’96) e Luca (terzino, classe ’99). Gli stravolgimenti operati in seno alla rosa a disposizione del tecnico Eusebio Di Francesco hanno inevitabilmente comportato delle difficoltà che sono del tutto normali quando si cambiano tanti giocatori.

L’inizio di stagione in Serie A, di conseguenza, non è stato dei più esaltanti con la squadra che ha alternato buoni e cattivi risultati: dopo la vittoria in casa del Torino, la Roma ha pareggiato 3-3 in casa contro l’Atalanta e perso a San Siro contro il Milan. Alla ripresa del campionato, dopo la sosta, è arrivato il pari casalingo contro il Chievo, seguito immediatamente dopo dal netto ko in Champions League in casa del Real Madrid all’esordio stagionale nella fase a gironi (3-0 ).

Il momento negativo si è protratto ulteriormente con un inaspettato tonfo a Bologna: il 2-0 al Dall’Ara ha seriamente fatto tremare la panchina di Di Francesco. Fortunatamente, dopo la vittoria contro il Frosinone si è avuta un’inversione di tendenza e la Roma si è presa il derby con la Lazio vincendo 3-1.

Lo slancio della stracittadina è arrivato fino in Champions dove i giallorossi hanno travolto il Viktoria Plzen con una cinquina all’Olimpico e poi in Serie A, quando a farne le spese è stato l’Empoli. Quando sembrava che le cose fossero migliorate la Roma c’è ricascata e ha perso in casa contro la SPAL.

Per sorridere di nuovo la Roma ha dovuto aspettare la terza giornata di Champions con il 3-0 rifilato ai russi del CSKA Mosca (sconfitti anche nella gara di ritorno 1-2 all’Arena CSKA), ancora una volta però i risultati in campionato non sono stati particolarmente soddisfacente: due i pareggi consecutivi contro Napoli e Fiorentina (entrambe le gare sono terminate con il risultato di 1-1) non hanno aiutato Dzeko e compagni a ridurre il gap con le squadre che occupano le prime posizioni in classifica.

In tal senso, dev’essere accolto con grande sollievo il 4-1 rifilato alla Sampdoria (grande protagonista Stefan El Shaarawy autore di un a doppietta e in particolare di uno splendido pallonetto a giro) nell’ultimo turno di campionato, in concomitanza con la frenata di Inter (ko con l’Atalanta), Lazio (fermata sul pari a Sassuolo) e Milan (sconfitto dalla Juve). 

Quote scommesse Roma-Real Madrid

 

Per la gara di ritorno della fase a gironi di Champions League tra Roma e Real Madrid l’orientamento dei quotisti incaricati di stilare i pronostici pende a favore degli spagnoli.

Oltre ad avere una rosa composta da calciatori dal livello tecnico indubbiamente più alto rispetto ai giallorossi, la compagine iberica – quotata a 1,85 – è in forte ripresa dopo l’esonero di Lopetegui: con Santiago Solari in panchina sembra tornato il sereno col Real che ne ha vinte 4 su 4 da quando c’è l’argentino.

 

Quote alte per la Roma vincente contro il Real Madrid

Più alte le quote per la vittoria della Roma: il segno 1 viene bancato a 4,00, i giallorossi però giocano davanti al loro pubblico e in più hanno vinto le ultime tre partite in Champions. Il pareggio, invece, è quotato a 3,80. Interessante anche la quota dell’over 2,5, pagata a 1,50, uno scenario molto probabile vista la vocazione offensiva delle due squadre.

 

I precedenti Roma-Real Madrid

Roma e Real Madrid si sono affrontate 11 volte in gare ufficiali: 7 le vittorie degli spagnoli, 3 vittorie dei giallorossi e 1 pareggio, il bilancio dei precedenti.

Prima di questa edizione della Champions League le due squadre si erano incrociate agli ottavi di finale del torneo 2015-2016: il Real Madrid in quel caso vinse sia la sfida d’andata (2-0, goal di Ronaldo e Jesè), sia quella del ritorno (0-2, a segno Ronaldo e James Rodriguez) e poi si laureò campione d’Europa per l’undicesima volta (aprendo il ciclo delle tre finali di Champions vinte consecutivamente).

Lo scontro agli ottavi di finale era già accaduto nell’edizione 2007-2008: quella volta passò la Roma che si aggiudicò entrambi i confronti con lo stesso risultato (2-1 all’Olimpico, goal di Pizarro, Mancini e Raul, 1-2 al Santiago Bernabeu con reti di Taddei, ancora Raul, e Vucinic).

Nella fase a gironi invece l’incrocio era avvenuto nella stagione 2004-2005: entrambe le sfide furono vinte dal Real Madrid che s’impose 4-2 in casa (giallorossi in vantaggio con De Rossi e Cassano, poi merengues scatenate con una doppietta di Raul e i goal di Luis Figo e Roberto Carlos) e 0-3 all’Olimpico (goal del Fenomeno Ronaldo e doppietta di Figo).

Prima ancora, quando la Champions si disputava con il vecchio format, la Roma e il Real Madrid si sono affrontate per due anni di seguito alla prima fase a gironi: nel 2001-2002 gli spagnoli vinsero 1-2 all’Olimpico (goal di Figo, Totti su rigore e Guti), mentre al Bernabeu finì 1-1 (Roma avanti con Totti, pari dei blancos con un rigore di Figo).

L’anno successivo, invece, la sfida vide le due squadre portare a casa una vittoria ciascuna, entrambe in trasferta: gli spagnoli s’imposero nettamente 0-3 nella Città Eterna con una doppietta di Guti e un goal di Raul, mentre la Roma espugnò il Santiago Bernabeu grazie a una rete del capitano e simbolo Francesco Totti

Real Madrid C.F.

 

Il 12 giugno 2018 Zinedine Zidane, tecnico vincitore di tre Champions League di fila ha annunciato il suo addio al Real Madrid. Dopo l’improvvisa decisione del francese, la panchina dei blancos è stata affidata a Julen Lopetegui che al momento dell’annuncio da parte della dirigenza madridista, era ancora il selezionatore della nazionale spagnola (l’episodio non fu per nulla digerito dai vertici della federazione che non persero tempo a rimuovere dall’incarico Lopetegui a pochi giorni dal debutto ai mondiali di Russia).

Oltre a quello di Zizou, l’estate 2018 del Real è stata segnata anche da un altro addio eccellente, quello di Cristiano Ronaldo, trasferitosi alla Juventus dopo aver trascinato le merengues a suon di goal nelle ultime nove stagioni. Con due scossoni di tale entità non c’è da meravigliarsi se l’inizio di stagione del Real Madrid si sia rapidamente trasformato in un incubo.

Le prime avvisaglie si sono avute già a Ferragosto, in occasione della finale di Supercoppa UEFA giocata a Tallinn, non una partita qualunque ma un derby contro gli acerrimi rivali dell’Atletico Madrid. A sollevare il trofeo sono stati proprio i colchoneros dopo essersi imposti 4-2 al termine dei tempi supplementari.

L’inizio del campionato sembrava aver certificato il superamento di quella sconfitta: il Real era partito con 3 vittorie contro Getafe, Léganes e Girona. I problemi sono iniziati dopo la sosta per le nazionali con il pareggio in casa dell’Athletic Bilbao.

Dopo il successo in Champions sulla Roma all’esordio nella fase a gironi e una vittoria contro l’Espanyol in campionato, il Real è progressivamente imploso: la squadra di Lopetegui ha perso 3-0 a Siviglia e poi è stata fermata sullo 0-0 dall’Atletico nel primo derby stagionale in Liga.

Dopodiché è arrivata una clamorosa sconfitta in Champions League, dove il Real è stato battuto 1-0 sul campo del CSKA. Il tonfo in casa dei russi è stato il preludio ad altre due sconfitte in campionato contro Alavés (1-0) e Levante (1-2). L’agonia madridista è stata prolungata di qualche giorno dalla vittoria in Champions contro il Viktoria Plzen ma è terminata soltanto qualche giorno più tardi, quando dopo aver perso 5-1 el clasico (mica una gara qualunque…) contro il Barcellona, il breve regno di Lopetegui è volto al termine con l’esonero.

Dopo qualche breve speculazione sul nome dei potenziali successori, Perez ha optato per la soluzione interna affidando la panchina a Santiago Solari (sulla falsa riga di come fece con Zidane al momento dell’esonero di Rafa Benitez), fino a quel momento tecnico del Real Madrid Castilla. Dal momento dell’insediamento dell’argentino, che in carriera ha vestito anche la maglia dell’Inter, il Real è apparso rigenerato e ha infilato un poker di vittorie.

Il filotto vincente è iniziato con lo 0-4 al Melilla (con qualificazione agli ottavi di Copa del Rey di fatto ipotecata), poi sono arrivati il successo 2-0 in Liga contro il Valladolid, la cinquina rifilata al Plzen in Champions e infine un importante successo 2-4 sul campo del Celta Vigo. Risultati che hanno ridato serenità all’ambiente e ridotto il gap dai primi 4 posti in classifica in campionato (ora la vetta occupata dal Barcellona è a -4). 

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