Mercoledì 23 febbraio 2022 alle ore 21:00 l'Estadio Wanda Metropolitano di Madrid ospiterà la gara d'andata degli ottavi di finale della Champions League 2021-2022 Atletico Madrid-Manchester United. I campioni di Spagna in carica affronteranno gli inglesi, tre volte vincitori del trofeo, in un match che pare avere tutti i presupposti per essere spettacolare visto l'alto numero di stelle in campo. I numeri delle scommesse su Atletico Madrid-Manchester United proposte su Eurobet indicano come favorita la formazione spagnola, seppur non in maniera netta: l'esito 1 che vale il successo dei Colchoneros viene infatti bancato a 2,40, una quota inferiore rispetto al 2 che indica una vittoria dei Red Devils, proposto a 3,10, appena qualche decimale in meno rispetto alla X, bancata a 3,15. Sul numero di gol, le quote di Atletico Madrid-Manchester United evidenziano buone probabilità di un basso numero di marcature. L’esito under 2,5 è segnalato su Eurobet a a 1,68, l’over 2,5 a 2,10, il gol-gol a 2,05 e il no gol a 1,90.
Nella loro storia Atletico Madrid e Manchester United si sono affrontate soltanto due volte in gare ufficiali, mai in Champions League. Il doppio precedente risale all'edizione 1991-1992 della Coppa delle Coppe, anche in questo caso in occasione di un ottavo di finale, e il bilancio è di una vittoria per l'Atletico Madrid e un pareggio.
Nel match d'andata disputato il 23 ottobre 1991 al Vicente Calderón, vecchio stadio dei Colchoneros, l'Atletico Madrid vinse 3-0 grazie a una doppietta realizzata da Paolo Futre, attaccante portoghese che colpì al 32' e all'87', mentre la terza rete fu realizzata da Manolo all'88'.
Nella gara di ritorno giocata a Old Trafford il 6 novembre 1991, invece, l'incontro finì in parità con il risultato di 1-1. Gli inglesi si illusero di poter riaprire la contesa con Mark Hughes, che iscrisse il suo nome sul tabellino dei marcatori dopo soli 4' di gioco, ma le loro velleità furono spazzate via dal pareggio realizzato da Bernd Schuster al 68' che certificò il passaggio alla fase successiva degli spagnoli.
Poche squadre sono riuscite a spezzare l'egemonia nel campionato spagnolo di massima divisione di Real Madrid e Barcellona, e una di queste è l'Atletico Madrid, campione di Spagna in carica, che nella scorsa stagione ha festeggiato il suo undicesimo titolo. La soddisfazione dei Colchoneros, così soprannominati poiché agli albori della loro storia erano soliti confezionare le proprie divise con la fodera dei materassi che era bianca e rossa (e che in spagnolo è detta appunto colchón) è stata doppia, poiché il titolo è arrivato precedendo di due punti i rivali cittadini del Real Madrid e questo non ha potuto che aumentare la gioia dei tifosi riunitisi alla Fuente de Neptuno, il tradizionale punto di ritrovo per festeggiare i successi della squadra. Non tutti sanno che l'Atletico Madrid, fondato nel 1903 da alcuni studenti baschi fuori sede che vivevano a Madrid, nacque inizialmente come una costola dell'Athletic Bilbao di cui ereditò i colori. Circa vent'anni più tardi, il club si fuse con il Club Aviación Nacional, e acquisì una sua autonomia ottenendo i primi successi in ambito nazionale, mentre dal Secondo dopoguerra, iniziò a farsi un nome anche in campo europeo.
Il primo trofeo internazionale risale al 1962 con la vittoria in finale di Coppa delle Coppe contro la Fiorentina. Dodici anni più tardi i Colchoneros arrivarono anche in finale di Coppa dei Campioni ma dovettero piegarsi al Bayern Monaco. Grazie a quella finale, l'Atletico poté partecipare alla Coppa Intercontinentale dopo la rinuncia dei tedeschi, vincendo il trofeo contro gli argentini dell'Independiente. La squadra è poi passata da diversi alti e bassi, specialmente dopo la scomparsa del mitico presidente Vicente Calderón (a cui fu intitolato il vecchio stadio dell'Atletico). L'ascesa del politico Jesús Gil, coincise con risultati importanti come quelli del 1996 in cui la squadra vinse campionato e Coppa del Re, ma qualche anno più tardi il club visse una forte crisi, tanto che nel 2000 retrocedette in seconda divisione. Nel 2003 il club fu acquisito da Enrique Cerezo e nel 2010 vinse la prima edizione dell’Europa League e la Supercoppa europea, sconfiggendo l’Inter del “Triplete”. L'Atletico Madrid deve molto a Diego Pablo Simeone, una autentica leggenda del club, anche da giocatore: il Cholo, in carica come allenatore da dicembre 2011 è riuscito a vincere tutti i trofei nazionali (2 campionati, 1 Coppa di Spagna, 1 Supercoppa di Spagna) oltre a un'altra Europa League nel 2018 a cui si affiancano 2 Supercoppe europee. E che rimpianto quelle due finali di Champions, perse contro il Real Madrid.
In estate l’Atletico Madrid campione di Spagna ha puntellato la squadra con diversi innesti. La spesa più alta si è registrata per Rodrigo De Paul, jolly di centrocampo apprezzato in Italia con la maglia dell'Udinese che i Colchoneros hanno pagato 35 milioni. Altri 30 milioni sono stati spesi per arrivare a Matheus Cunha, attaccante brasiliano di 23 anni dell'Hertha Berlino. Dal Barcellona, inoltre, è tornato Antoine Griezmann (aveva già vestito la maglia dell'Atletico per 5 stagioni) con la formula del prestito rinnovabile per un'altra stagione. Nella rosa biancorossa ci sono anche Marcos Paulo, ala sinistra di 20 anni proveniente dal Fluminense e il portiere Benjamin Lecomte, arrivato in prestito dal Monaco. La cessione più importante del club madrileno è stata quella di Saul Ñiguez, via in prestito oneroso al Chelsea, mentre le altre partenze sono state di elementi di secondo piano come Nicolas Ibañez, venduto al Pachuca e Francisco Montero, passato al Besiktas. A gennaio, invece, Ivan Saponjic si è trasferito allo Slovan Bratislava, mentre Kieran Trippier è finito al Newcastle per 15 milioni.
Il Manchester United è tra i club che hanno vinto più titoli in Inghilterra: nella sua bacheca dei trofei vanta 20 campionati, 12 FA Cup, 5 Coppe di Lega e 21 (di cui quattro condivise) Community Shield. Nonostante ciò, il titolo inglese manca ormai dalla stagione 2012-2013 e anche nella scorsa stagione, i Red Devils, come sono soprannominati tifosi e giocatori del club, si sono dovuti accontentare di finire secondi dietro il Manchester City, per giunta con un ampio distacco. La scorsa stagione per lo United non è stata particolarmente fortunata, poiché ha perso anche la finale di UEFA Europa League contro il Villarreal ai calci di rigore e anche nelle coppe nazionali non è andata meglio, eliminato in FA Cup (ai quarti di finale con il Leicester) e in Coppa di Lega (in semifinale contro il Manchester City). A inizio annata era stato confermato Ole Gunnar Solskjær, che aveva preso il posto di Mourinho a dicembre 2018. L’incarico del tecnico si è concluso a novembre 2021, dopo i cattivi risultati in campionato e al suo posto è arrivato Ralf Rangnick, che dovrebbe rimanere in carica fino al termine della stagione.
I risultati deludenti dello United sono ancora più eclatanti se si pensa al mercato estivo condotto dalla dirigenza che ha investito oltre 140 milioni di euro per rinforzare la squadra. Oltre la metà sono stati impiegati per acquistare Jadon Sancho dal Borussia Dortmund: il 21enne inglese, cresciuto nel vivaio del Manchester City, è stato strappato ai tedeschi per l'ingente somma di 85 milioni di euro. Altri 40 milioni di euro sono stati investiti per rinforzare la retroguardia acquistando Raphaël Varane, 28enne francese, centrale di difesa, colonna del Real Madrid e della nazionale transalpina, uno che in carriera ha vinto praticamente tutto, dalle Champions al Mondiale e che porta. Non sarà stata l'operazione più dispendiosa, ma è stata certamente la più eclatante, il ritorno di Cristiano Ronaldo, giunto a poche ore dalla chiusura del calciomercato dopo il pagamento di 15 milioni di euro alla Juventus con cui il portoghese - che si è affacciato al grande calcio proprio con lo United di Sir Alex Ferguson - aveva trascorso le ultime tre stagioni. Fa parte della rosa da questa estate anche il secondo portiere Tom Heaton, preso a titolo gratuito dopo essersi svincolato dall'Aston Villa.
La cessione più importante dei Red Devils ha riguardato Daniel James, venduto per 30 milioni di euro al Leeds, mentre Andreas Pereira è stato mandato in prestito oneroso al Flamengo. È andato via anche il secondo portiere Sergio Romero: l'argentino dopo sei annate a Manchester si è svincolato firmando in Serie A con il Venezia. Durante il mercato di gennaio il difensore centrale Axel Tuanzebe si è trasferito in prestito oneroso al Napoli (ma senza diritto di riscatto a favore dei partenopei), mentre alcuni calciatori su cui il club aveva investito tanto ma che per un motivo o per un altro non sono riusciti a dimostrare il loro valore come Donny van de Beek, Anthony Martial e Amad Diallo, hanno raggiunto in prestito secco rispettivamente Everton, Siviglia e Glasgow Rangers.