immagine logo nazionale Ungheria Euro 2024

I convocati dei Ungheria per gli Europei 2024: le scelte del CT Rossi

Tra le 24 squadre degli Europei 2024 che si sfideranno per la conquista della più prestigiosa coppa continentale per nazionali, l’Ungheria fa parte Girone A insieme alla Germania padrona di casa, alla Scozia e alla Svizzera. Sulla panchina della nazionale magiara c’è ancora saldo al suo posto il commissario tecnico italiano Marco Rossi, che ha conquistato il primo posto del girone di qualificazione nel raggruppamento G, arrivando davanti a Serbia, Montenegro, Lituania ed Albania, conquistando 18 punti in 8 partite, frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta, con 16 gol all’attivo rispetto alle sole 7 reti incassate.

La divisa della nazionale ungherese sarà come di consueto rossa con pantaloncini bianchi e calzettoni verdi. La maglia da trasferta è invece bianca con all’altezza del petto due strisce, rossa e verde, a ricreare la bandiera nazionale. Svettano invece due stemmi sui due lati del petto: da una parte quello della federazione calcistica nazionale, dall’altra lo Szent Koronás címer, lo stemma nazionale ufficiale.

Definita squadra d’oro per il suo glorioso passato, l’Ungheria è stata infatti una delle nazionali più talentuose e temute del mondo negli anni ’50 e ’60. Proprio in quel periodo, sulla scia dei talenti di Ferenc Puskás e Sándor Kocsis, la nazionale ungherese arrivò terza nell’edizione del 1964 in Spagna, ancora oggi il miglior risultato della squadra nella storia della competizione continentale per nazionali. In quei due decenni gli Ungheresi erano ammirati da tutto il mondo grazie a giocatori come Lajos Tichy, Nandor Hidegkuti, Florian Albert, Ferenc Bene, oltre ai già citati miti della storia del calcio Kocsis e soprattutto Puskàs. Terminato il mito ungherese dalla fine degli anni ’60 in poi, la squadra non ha più raggiunto quei risultati.

Il gioco dell’Ungheria di Marco Rossi si basa su cuore, passione, grinta e soprattutto disciplina tattica. Trasformato in numeri, sul campo la nazionale magiara si schiera di solito con una formazione tipo basata sul 3-4-2-1, una sorta di 3-5-2 modificato che chiaramente in fase difensiva si trasforma in 5-3-2 per essere più compatti e chiudere ogni varco agli avversari. Martin Adam e Dominik Szoboszlai sono solo i terminali di un gioco che passa per le colonne di difesa come Willi Orban e Attila Szalai, arriva a centrocampo per i piedi di Callum Styles e Adam Nagy e ai talenti di Szoboszlai, Roland Sallai e Barnabas Varga. Come si può dedurre l’Ungheria non vanta giocatori dalla grande fantasia o dalla tecnica sopraffina, ma si basa sulla perfetta organizzazione di gioco, sul movimento a memoria senza palla, sul bilanciamento tra i reparti e sulla forza fisica. Grazie a questi elementi la squadra ha dimostrato di potere giocare alla pari quasi con tutte le squadre.

Base di partenza: per quanto riguarda la difesa Rossi si affida a una difesa a tre che viene coadiuvata, in fase di ripiegamento, dalle ali, diventando così a cinque per avere uno schieramento sul campo molto più compatto e cercare di incastrare l’avversario e ingabbiare la sua azione d’attacco. A centrocampo invece opta per due soluzioni differenti con una linea a cinque, se ha bisogno di più densità, magari perché l’avversario ha maggiori doti di fraseggio, oppure a quattro collocando due trequartisti per impostare il gioco in attacco e allargarsi per poi servire la punta che così può cercare o di liberare lo spazio oppure di inserirsi grazie al lavoro dei trequartisti che gli offrono corridoi di ingresso in area. Rossi dunque non è rigido sullo schema, ed è proprio questo il punto di forza della sua squadra che non ha dei giocatori eccelsi a livello qualitativo ma fonda tutto il suo lavoro sull’applicazione degli schemi e degli automatismi.

Convocati Ungheria Europei 2024: la rosa dei magiari

Ecco quali sono i convocati dell’Ungheria agli Europei 2024 nel ritiro pre torneo della nazionale magiara:

I tre portieri che Rossi ha scelto per il ritiro sono verso l’Europeo di Germania sono Péter Gulácsi (Lipsia), Péter Szappanos (Paks) e Dénes Dibusz (Ferencváros), Balázs Tóth (Fehérvár).

Il gruppo dei difensori annovera Botond Balogh (Parma), Endre Botka (Ferencváros), Márton Dárdai (Hertha BSC), Attila Fiola (Fehérvár FC), Ádám Lang (Omonia Nicosia), Willi Orbán (RB Lipsia), Attila Szalai (Friburgo), Attila Mocsi (Rizespor).

Gli interpreti a centrocampo sono poi Bendegúz Bolla (Servette), Mihály Kata (MTK), Milos Kerkez (Bournemouth), László Kleinheisler (Hajduk Split), Ádám Nagy (Spezia), Zsolt Nagy (Puskás Academy), Loïc Nego (Le Havre), András Schäfer (Union Berlin), Callum Styles (Sunderland), Krisztián Lisztes (Ferencváros), Bálint Vécsei (Paks).

Infine gli attaccanti con i profili più utili per l’allenatore sono Martin Ádám (Ulszan Hyundai), Kevin Csoboth (Újpest), Dániel Gazdag (Philadelphia Union), Horváth (Kecskemét), Krisztofer Sallai (Friburgo), Dominik Szoboszlai (Liverpool), Barnabás Varga (Ferencváros), Zalán Vancsa (Lommel SK).

Formazione tipo Ungheria

Il sistema di gioco dell’Ungheria è un 3-5-2 con Gulacsi in porta e una difesa impostata a tre formata da gente di esperienza come Botka, Orban, o Lang, e Szalai, o Fiola. Per quanto riguarda il centrocampo, questo può essere impostato a cinque con due ali, probabilmente Kerkez e Nego, un mediano e due mezzali come Nagy, Styles e Kata, oppure a quattro aggiungendo due trequartisti come Szoboszlai e Sallai che portano in attacco una punta come Varga o Adam.

Probabile formazione Ungheria

Ungheria (3-4-2-1): Gulacsi; Botka, Lang, Szalai; Nego, Nagy, Styles, Kerkez; Sallai, Szoboszalai, Varga. CT: Rossi.

Ungheria agli Europei: palmares e statistiche

Dei 17 campionati Europei di calcio organizzati dal 1960 ad oggi, l’Ungheria ha preso parte a cinque edizioni, compresa quella organizzata nel 2024. Il miglior risultato della storia della nazionale magiara nei campionati continentali risale all’edizione del 1964 organizzati in Spagna. In quella occasione l’Ungheria raggiunse il terzo posto, dopo aver perso in semifinale contro i padroni di casa della Spagna per 2-1. I magiari sfidarono l’Unione Sovietica per il terzo gradino del podio. I sovietici erano stati battuti in semifinale dalla Danimarca, squadra che poi avrebbe vinto la finale e il suo primo campionato europeo.