Martedì 8 dicembre 2020 al Camp Nou il Barcellona ospiterà la Juventus per la gara di ritorno del Gruppo G della fase a gironi di Champions League 2020-2021. Entrambi i club sono già qualificati agli ottavi di finale, il risultato della partita però, può decidere quale delle due squadre passerà da prima in classifica (e verosimilmente avrà un sorteggio più agevole agli ottavi incrociando una seconda classificata). Favorito il Barcellona con 15 punti, ma la Juve vincendo con un determinato punteggio può ancora aspirare al primo posto. Ma torniamo alla partita: le quote relative alle scommesse Barcellona-Juventus su Eurobet.it indicano la preferenza dei bookmakers per i blaugrana: l'1 paga a 2,10 mentre il 2 dei bianconeri è bancato a 3,40 e il pari a 3,55. Per gli addetti ai lavori, la partita del Camp Nou ha buone probabilità di finire con un over 2,5: in virtù del palinsesto relativo alle quote Barcellona-Juventus questo esito viene pagato a 1,65. Ancor più interessante l’eventuale gol-gol, bancato a 1,55.
Gli incontri disputati tra Barcellona e Juventus sono complessivamente 14 in cui si contano 5 vittorie bianconere, 4 pareggi e 5 successi blaugrana. L’ultimo confronto risale alla stagione in corso in cui le squadre fanno parte dello stesso girone di Champions League nel Gruppo F: a Torino, nel match d’andata è finita con una vittoria degli spagnoli, vittoriosi grazie a un gol di Dembelé e a un rigore di Messi. Ad ogni modo, la prima sfida tra Juve e Barcellona risale ai sedicesimi di finale di Coppa delle Fiere del 1970: all’andata, la Juventus vinse 1-2 al Camp Nou (gol di Bettega e Haller), e 2-1 a Torino (reti di Bettega e Capello). Meno fortunata fu la sfida in Coppa delle Coppe del 1986: ai quarti di finale, al Camp Nou vinse il Barcellona grazie al gol di Julio Alberto, mentre al ritorno i bianconeri non riuscirono ad andare oltre l’1-1. C'è stato poi un doppio confronto nel 1991, sempre in Coppa delle Coppe, del quale rimarrà impressa principalmente una straordinaria punizione di Roberto Baggio, comunque non sufficiente a passare il turno, data la sconfitta per 3-1 all’andata al Camp Nou. La prima sfida in Champions League, invece, è avvenuta nel 2003 ai quarti di finale: dopo l’1-1 al Delle Alpi con le reti di Montero e Saviola, lo stesso risultato si ripeté al Camp Nou, con la Juve inizialmente in vantaggio con Nedved poi raggiunta da Xavi. Ai supplementari però riuscirono a spuntarla i bianconeri grazie a un gol di Marcelo Zalayeta che fissò il risultato sull'1-2. Da allora Juventus e Barcellona si sono ritrovate spesso: dopo la finale di Berlino, persa per 3-1 dalla Juventus, arrivò la rivincita bianconera ai quarti di finale del 2017, grazie a un incontenibile Dybala all’andata. Il primo – ed unico – doppio confronto ai gironi risale anch’esso al 2017, con la Juventus che perse 3-0 (doppietta di Messi e gol di Rakitic) all’andata al Camp Nou e uno scialbo 0-0 al ritorno allo Stadium.
Non è un periodo storicamente facile per il Barcellona. Dopo anni di dominio in Europa e in Spagna, il sodalizio catalano appare in evidente affanno. Al termine della scorsa stagione i blaugrana hanno concluso al secondo posto alle spalle del Real Madrid, sono stati sconfitti in semifinale di Supercoppa di Spagna e usciti ai quarti di finale sia di Champions League, sia di Coppa del Re. Come se non bastasse c’è stato di mezzo l’esonero di Ernesto Valverde, poi rimpiazzato da Quique Setién ma alla fine anche questo cambio in panchina non ha dato i frutti sperati, anzi, con il nuovo allenatore i catalani hanno subito un clamoroso 8-2 dal Bayern Monaco ai quarti di finale di Champions.
L’umiliazione subita dai tedeschi ha ufficialmente aperto la crisi, portando al licenziamento in tronco di Setién e del suo staff. Ma non è tutto: finita la stagione è esplosa la grana Leo Messi: il fuoriclasse argentino ha manifestato la volontà di lasciare il club per trovare nuovi stimoli dopo una vita trascorsa con il blaugrana addosso e si è aperta una guerra con il presidente del Barcellona Laporta che si è opposto alla sua partenza. Alla fine Laporta si è dovuto dimettere e Messi è rimasto in Catalogna ma i malumori del numero 10 non si sarebbero del tutto sopiti e non è da escludere un possibile clamoroso addio alla fine della stagione.
Nel frattempo al Barça è arrivato un nuovo tecnico, l’olandese Ronald Koeman, che da giocatore fu uno degli artefici della Champions vinta in finale con la Sampdoria nel ’92. Per diverse settimane durante il mercato estivo il tecnico olandese ha dovuto fare i conti con l’incertezza della permanenza di Messi, una questione che ha inevitabilmente tolto serenità all’ambiente. Nonostante ciò, la dirigenza catalana è stata ugualmente attiva sul mercato: la prima operazione è stato lo scambio di centrocampisti con la Juventus che ha portato Arthur a Torino e Miralem Pjanic a Barcellona.
Un altro colpo è stato l’acquisto di Trincão dal Braga per oltre 30 milioni di euro. Dall’Ajax è arrivato anche il funambolico terzino destro Sergiño Dest, pagato 21 milioni. Dentro anche i giovani Matheus Fernandes dal Palmeiras e Pedri dal Las Palmas. Ufficiali gli addii di Ivan Rakitic, tornato al Siviglia e di Arda Turan, accasatosi da svincolato al Galatasaray. Rescissione del contratto per Luis Suarez, finito all’Atletico Madrid, e Arturo Vidal, accasatosi all’Inter. Ceduti anche Nelson Semedo al Wolverhampton, Cucurella al Getafe e Carles Perez alla Roma.
La Juventus ha stabilito un’autentica striscia da record vincendo il suo nono Scudetto consecutivo al termine della stagione 2019-2020. Il titolo è stato conquistato da Maurizio Sarri al suo primo trionfo in campionato in Italia. Ad ogni modo l’aver vinto lo Scudetto non è bastato al tecnico per essere confermato sulla panchina della Juventus: la dirigenza bianconera ha ritenuto insoddisfacente la stagione in cui la squadra è stata eliminata agli ottavi di finale di Champions League contro il Lione e in cui è arrivata una sconfitta ai rigori nella finale di Coppa Italia. Anche in campionato, nonostante alla fine si sia laureata campione, la squadra ha stentato molto di più del solito e forse anche per questo Andrea Agnelli ha colto l’occasione per scaricare Sarri con cui il feeling non era mai sbocciato (il tecnico, infatti, era stato fortemente voluto da Paratici e Nedved ma non dal presidente).
Il patron bianconero ha così optato per una mossa forte esonerando Sarri il giorno successivo all’eliminazione dalla Champions e dopo qualche settimana di speculazioni ha affidato la panchina ad Andrea Pirlo, al suo esordio assoluto da tecnico e a cui inizialmente era destinata la formazione Under 23 della Juve che milita in Serie C. La domanda che tutti si fanno è se ora quello che è stato un assoluto fuoriclasse da calciatore sarà in grado di replicare le stesse imprese da bordocampo con una responsabilità grande come quella di allenare i bianconeri. Il calciomercato della Juventus ha visto uno scambio di giocatori con il Barcellona: Miralem Pjanic si è trasferito in Catalogna mentre Arthur ha preso la via di Torino. A gennaio era stata definita l’operazione Kulusevski con l’Atalanta che ha incassato 40 milioni di euro per il talento svedese di origini macedoni (per lui una prima stagione in A da urlo vissuta col Parma, conclusa con 10 gol e 9 assist). A centrocampo è arrivato un calciatore dal nome non altisonante ma che che potrebbe rivelarsi azzeccato, ovvero Weston McKennie, primo calciatore nordamericano della storia della Juve, acquisito in prestito con diritto di riscatto dallo Schalke 04, che sostituisce Blaise Matuidi, finito all’Inter Miami in MLS insieme a Gonzalo Higuain. L’ultimo acquisto in ordine cronologico di Paratici e Nedved è stato quello di Alvaro Morata, attaccante spagnolo tornato a vestire bianconero dopo l’acquisto dall’Atletico Madrid. in prestito con diritto di riscatto fissato a 45 milioni (con opzione di rinnovo annuale del prestito per altri 10 milioni e successivo diritto di riscatto a 35 milioni).