Quote Porto-Juventus: le migliori scommesse

Scommesse Porto-Juventus scopri le quote di Eurobet

Mercoledì 17 febbraio 2021 alle 21:00 l'Estadio do Dragão di Oporto ospiterà la partita d'andata degli ottavi di finale di Champions League tra Porto e Juventus. I lusitani sono arrivati a questo punto della competizione classificandosi al secondo posto nel gruppo C, alle spalle del Manchester City, mentre la Juventus si è classificata al primo posto del gruppo G, arrivando a pari punti con il Barcellona (in virtù di una miglior differenza reti negli scontri diretti). Consultando le quote di Porto-Juventus si evince immediatamente la preferenza dei bookmakers per i bianconeri: il 2 degli uomini allenati da Andrea Pirlo viene offerto a 2,00 mentre l'1 è pagato a 4,00 e la X viene offerta a 3,25.

Continuando a scorrere il mercato delle scommesse su Porto-Juventus di Eurobet, inoltre, possiamo notare come i quotisti siano inclini a ritenere che tra queste due squadre possa nascere una partita non particolarmente giocata a viso aperto (specialmente se Conceição dovesse optare per una strategia difensiva più accorta): il segno under 2,5 viene proposto a 1,65. Difficile, invece, effettuare una scelta tra gol-gol, offerto a 1,87, e no gol, proposto a 1,93.

Precedenti Porto-Juventus

Nella storia di Porto e Juventus esistono 4 precedenti ufficiali, tutti in Champions League. Nel testa a testa è nettamente in vantaggio la formazione bianconera che può vantare 3 successi e 1 pareggio. 

I primi due risalgono alla prima fase della competizione nella stagione 2001-2002, quando le due squadre furono sorteggiate nello stesso gruppo insieme a Celtic e Rosenborg. Nel match d'andata giocato a Oporto, la gara finì 0-0 mentre a Torino s'impose la Juve 3-1: passò in vantaggio il Porto con un gol di Clayton al 13' del primo tempo ma alla mezz'ora arrivò il pari di Alex Del Piero. Nella ripresa, poi, Paolo Montero portò avanti i bianconeri e David Trezeguet chiuse definitivamente i giochi.

L'altro doppio precedente, risale invece agli ottavi di finale della Champions League 2016-2017, quando la Juve vinse entrambe le partite. All'andata (0-2) in Portogallo, i bianconeri riuscirono a portare a casa il risultato segnando due reti nel secondo tempo con Marko Pjaca e Dani Alves, mentre nel match di ritorno a Torino (1-0), fu Dybala ad archiviare la pratica decidendo la sfida con un calcio di rigore che certificò in maniera definitiva l'avanzamento ai quarti di finale.

 

Porto

Il Futebol Clube do Porto è un club portoghese che ha sede nell’omonima città e che gioca le sue partite casalinghe presso l'Estádio do Dragão. Fondato il 28 settembre 1893, il club milita in Liga NOS, la massima divisione del campionato portoghese, ed è allenato dall’ex laziale Sergio Conceiçao e con Sporting Lisbona e Benfica, fa parte delle "tre grandi" del calcio portoghese.

In ambito nazionale, il Porto ha vinto 72 trofei, dato che ne fa la seconda squadra più titolata della nazione dopo il Benfica. Se però si guarda ai trofei internazionali, i biancoblu risultano la squadra portoghese più titolata con 7 trofei. Il Porto ha vinto 29 titoli di Primeira Liga (di cui 5 consecutivi dal 1994-1995 al 1998-1999, un record per il Portogallo), 4 titoli di Campeonato de Portugal, 17 coppe nazionali e 22 Supercoppe del Portogallo (record).

Si tratta inoltre della sola squadra portoghese ad essere riuscita a vincere il campionato di massima divisione senza subire sconfitte, primato stabilito nel 2010-2011 e ripetuto nel 2012-2013. Nel 2010-2011 ha anche stabilito la maggiore differenza di punti con la seconda classificata nella storia del campionato portoghese da quando vengono assegnati tre punti a vittoria: 21 punti di distacco. A livello europeo ha vinto 2 Coppe dei Campioni/Champions League (1986-1987 e 2003-2004), 2 Coppe UEFA/Europa League (2002-2003 e 2010-2011), una Supercoppa Europea (1987) e 2 Coppe Intercontinentali (1987 e 2004) ed è stata inoltre la prima squadra a ottenere il triplete internazionale vincendo la Coppa dei Campioni (1986-87), la Coppa Intercontinentale (1987) e la Supercoppa UEFA (1987) e la seconda, dopo il Liverpool nel 1976-1977, a vincere la Champions League nella stagione successiva alla stagione della vittoria della Coppa UEFA. È, inoltre, una delle quindici squadre europee (unica portoghese) ad avere disputato almeno una finale delle tre principali competizioni europee UEFA (Coppa dei Campioni/Champions League, Coppa delle Coppe, Coppa UEFA/Europa League). Il Porto è diviso da una grande rivalità col Benfica, con cui dà vita alla partita detta O Clássico, mentre a livello cittadino è contrapposto al Boavista. 

Proseguendo nel solco di una tradizione ormai consolidata negli anni, il club biancoblu durante le sessioni di calciomercato è stato protagonista in uscita più che in entrata, rivendendo a prezzi maggiorati calciatori acquistati a cifre molto contenute o prodotti in casa. L'acquisto più costoso è stato quello di Evanilson, punta brasiliana di 20 anni prelevata dalla Tombense per 7,5 milioni di euro. Altri 5 milioni sono stati investiti per l'attaccante iraniano Mehdi Taremi, acquistato dai connazionali del Rio Ave. Sulla fascia sinistra, con compiti difensivi, dal Santa Clara è arrivato il terzino nigeriano Zaidu Sanusi, pagato 4 milioni di euro. Un altro innesto importante per Sergio Conceiçao, anche se solo in prestito, è stato quello di Malang Sarr, difensore centrale franco-senegalese arrivato dal Chelsea.

Altri acquisti di questa stagione sono il terzino destro Carraça, preso da svincolato dopo la fine del contratto col Boavista e l'attaccante spagnolo Toni Martinez, arrivato dopo una buona stagione al Famalicão. La campagna acquisti dei Dragões è costata poco più di 18 milioni di euro, mentre quelli che sono entrati nelle casse del club sono quasi 80. Metà dei soldi ricavati dalle cessioni sono da ascriversi alla vendita del 18enne attaccante Fabio Silva, acquistato per 40 milioni dal Wolverhampton. In Premier League è finito anche l'ex interista Alex Telles, acquistato per 15 milioni di euro dal Manchester United. Altri 11 milioni di euro sono stati ricavati dalle cessioni di Zé Luis alla Lokomotiv Mosca e Tiquinho Soares al Tianjin Teda. Danilo Pereira si è trasferito in prestito oneroso al PSG per 4 milioni. Infine l'attaccante del Camerun Vincent Aboubakar è stato lasciato libero dopo la scadenza del contratto accasandosi al Besiktas.

Juventus

Dopo aver vinto nove titoli di fila, stabilendo un record in Italia, la Juventus ha deciso di cambiare ancora una volta pelle alla ricerca di una nuova identità. Al termine della sua prima stagione alla guida dei bianconeri Maurizio Sarri è stato sollevato dal suo incarico: la vittoria dello Scudetto, infatti, non è stata ritenuta sufficiente poiché dalle parti di Torino è considerata quasi il minimo sindacale.

L’ormai ex tecnico ha pagato cara l’eliminazione agli ottavi di Champions League subita da una squadra meno attrezzata del calibro del Lione, e la sconfitta in finale di Coppa Italia, arrivata ai calci di rigore per mano del 'suo' Napoli, oggi allenato da Gattuso. Sicuramente Sarri sperava in un epilogo diverso per festeggiare il suo primo Scudetto ma le strategie aziendali dei bianconeri sono state abbastanza dirette, forse anche per via di un feeling mai sbocciato del tutto.

Al posto dell’ex bancario, Andrea Agnelli ha scelto la soluzione ‘interna’ affidando la panchina della Vecchia Signora ad Andrea Pirlo, ex calciatore di fama mondiale, campione con l’Italia nel 2006, che era stato inizialmente scelto per guidare la Juventus Under 23, seconda squadra dei bianconeri che milita nel campionato di Serie C. Con i giovani bianconeri Pirlo avrebbe potuto iniziare la propria gavetta da tecnico in tranquillità ma l’inaspettato esonero di Sarri gli ha permesso di esordire in panchina entrando dalla porta principale. Pensare che il Maestro, così com’era soprannominato quando era ancora in attività, sarebbe riuscito a ripetere immediatamente il livello delle sue prestazioni dal campo alla panchina, ad ogni modo, era una premessa sbagliata.

Com’era normale che fosse, alla Juve di Pirlo è occorso qualche passaggio a vuoto (si pensi anche alla sconfitta 0-3 in casa con la Fiorentina) ma ora la squadra sembra aver trovato una sua fisionomia e soprattutto una continuità di risultati. Dopo un avvio meno schiacciasassi del solito, la Signora sta ora provando a colmare il gap di 7 punti dalla vetta occupata dal Milan. In Champions League la squadra ha conquistato l’accesso agli ottavi di Champions League classificandosi al primo posto del suo girone, precedendo il Barcellona. La corsa per lo Scudetto sembra più complicata degli altri anni ma c’è da scommettere sul fatto che la Juventus proverà fino alla fine a dire la sua e a conquistare il decimo storico titolo consecutivo. 

Durante la finestra di calciomercato invernale la dirigenza del club bianconero non ha compiuto acquisti di rilievo ma si è limitata a lavorare in ottica futura. Sono stati presi il giovane centrocampista Nicolò Rovella dal Genoa e altri due profili under come Marley Aké e Abdoulaye Dabo, aggregati all’under 23, ed è stato sistemato Sami Khedira, che era fuori dal progetto tecnico e si è trasferito all'Herta Berlino. In estate invece sono state concluse diverse operazioni, alcune anche importanti. La prima è stata lo scambio Pjanic-Arthur col Barcellona. Un altro volto nuovo, arrivato a sorpresa, è quello di Weston McKennie, primo calciatore statunitense della storia dei piemontesi, acquisito in prestito con diritto di riscatto dallo Schalke 04 per colmare il vuoto lasciato da Blaise Matuidi, finito da svincolato all’Inter Miami in MLS insieme a Gonzalo Higuain.

In estate le ultime operazioni di calciomercato della Juventus sono state il ritorno di Alvaro Morata, di nuovo bianconero dopo l’acquisto dall’Atletico Madrid e l'acquisto di Federico Chiesa dalla Fiorentina. Nella Juve, inoltre, milita anche il giovanissimo Dejan Kulusevski, che era stato acquistato a gennaio 2020 e lasciato in prestito al Parma fino alla fine della scorsa stagione.